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5x1: Tobey Maguire, le cinque vite di Peter Parker

Una vita spesa da arrampica muri non basta a definire un attore
di Stefano Cocci

Tobey, la faccia pulita di Spiderman

mercoledì 2 maggio 2007 - Celebrities

Tobey, la faccia pulita di Spiderman
La stagione che porta verso l'estate si apre alla grande con Spider-man 3. Il film di Raimi si avvale del consolidato cast dei primi due capitoli e di qualche innesto importante come Bryce Dallas Howard e Topher Grace. Tra i "professionisti" dell'Uomo Ragno c'è lui, Tobey Maguire, il Peter Parker che lo stesso Stan Lee, padre del fumetto, non avrebbe potuto immaginare più somigliante. Infatti, il ragazzo nato a Santa Monica il 27 giugno 1975, è la quinta essenza del "peterparkerismo": faccia pulita da bravo ragazzo e vita regolare. Non stupisce che sia stato scelto per impersonare l'eroe più amato. Nel terzo capitolo, il suo personaggio fa qualche passo avanti, si confronta con il suo lato oscuro e la sua brama di vendetta. Andiamo a scoprire chi è Tobey Maguire, al di là del suo alias Peter Parker.

Spider-man 3
Dopo due episodi che hanno portato in cassa circa un miliardo e 600 milioni di dollari, Raimi & co. si sono potuti sbizzarrire. Così, il regista de La casa gioca con i generi cinematografici. Maguire, invece, porta Peter Parker dove nessuno avrebbe osato immaginare: ci delizia con passi di danza, fa lo sfrontato con le ragazze e addirittura schiaffeggia l’amata Mary Jane. Che cambiamento!

Le regole della casa del sidro
È il primo ruolo importante di Tobey. Nell'adattamento del romanzo dello scrittore di successo John Irving, Maguire è perfetto con la sua faccetta timida e i suoi silenzi espressivi per incarnare lo stile dell’autore.

Spider-man I capitolo
Nel primo capitolo della saga dell’eroe più amato dei fumetti, Maguire si limita all'ovvio: raffigurare Peter Parker in tutto e per tutto. Così, non fatica nei panni del timido innamorato di Mary Jane Watson o dell’amico sincero. Allo stesso tempo, ci diverte nei suoi goffi tentativi di scoprire i suoi nuovi poteri.

Seabiscuit
A tutti coloro che sostengono che Tobey Maguire è soprattutto Peter Parker/Spider man, suggeriamo di andarsi a vedere questo gioiellino di cinema diretto da Gary Ross che, nel 2004 si meritò la nomination come miglior film agli Oscar. È un affresco dell'America che cercava di uscire dalla grande depressione e di come le sorti di un cavallo chiamato, appunto, Seabiscuit, risollevarono il morale della nazione. Con il suo stile controllato, Tobey interpreta uno degli uomini che contribuirono a questa impresa: il fantino Red Pollard, uno spirito ribelle che divenne un mito dello sport americano.

Pleasantville
Nella giovane carriera di Tobey Maguire contiamo alcune ottime interpretazioni, un personaggio icona (Spiderman) e pochi registi con cui ama lavorare. Sam Raimi, ovviamente, Ang Lee (con cui ha lavorato in Cavalcando col diavolo e Tempesta di ghiaccio) e Gary Ross che lo ha diretto nel già citato Seabiscuit e in quest'altra perla, nascosta purtroppo, della cinematografia degli ultimi anni. Pleasantville è un meraviglioso pamphlet sull’anticonformismo, un "film di formazione" che non dovrebbe mancare nella videoteca degli amanti del bel cinema. Grazie a uno strano telecomando, David (il nostro Tobey, appunto) e sua sorella (interpretata da un’altra icona degli ultimi anni, Reese Witherspoon) sono trasportati dentro il loro telefilm preferito, Pleasantville, che racconta le vicende di una tranquilla cittadina americana di provincia, ambientato negli anni ’50. Il loro arrivo improvviso ne sconvolgerà la vita, portando letteralmente il colore nell’esistenza dei suoi abitanti.

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