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Ghost Son: Lamberto Bava e l'amore (h)orroroso

Una storia d'amore talmente forte da eludere anche la morte. È questo il tema del nuovo film del maestro del cinema fantastico - in uscita il 5 maggio in 80 sale italiane - che nel tornare all'horror, o come preferisce chiamarlo lui, thriller psicologico, si affida a un cast stellare. Abbiamo incontrato il regista e la protagonista di Ghost Son, Laura Harring.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Quando hai deciso di partecipare a Ghost Son?
Laura Harring (Laura Elena Herring) (60 anni) 3 marzo 1964, Los Mochis (Messico) - Pesci. Interpreta Stacey nel film di Lamberto Bava Ghost Son.

giovedì 19 aprile 2007 - News

Quando hai deciso di partecipare a Ghost Son?
Laura Harring: Nel momento in cui ho letto la sceneggiatura. Mi ha davvero presa, era come se mi parlasse al cuore e c'erano delle scene che mi hanno particolarmente spaventata. Non è facile rimanere così impressionati da uno script. Poi mi affascinava l'idea di girare in Africa e di lavorare con Lamberto Bava, un regista che stimo moltissimo. Siamo andati subito d'accordo. L'alchimia ha funzionato anche sul set con gli altri attori.

Come ti sei preparata per la parte?
Laura Harring: Durante la primissima lettura della sceneggiatura ho preso degli appunti e in seguito ho voluto parlare a lungo con Lamberto sul mio personaggio per riuscire a capirlo fino in fondo. Abbiamo discusso su quale musica ascoltasse da giovane, quali fossero le sue paure cercando di capire come si sarebbe sentita nel vivere da sola in una casa sperduta in mezzo alla savana africana. Ho passato due settimane in una farm del luogo prima di iniziare le riprese ed è stata un'esperienza terrificante. Ho basato il mio personaggio su quelle emozioni.

Cosa pensa dell'interpretazione di Laura Harring?
Lamberto Bava: È un'attrice che segue il metodo Stanislavski. Siamo arrivati insieme in Africa venti giorni prima dell'inizio della lavorazione e lei si è voluta chiudere in una farm che distava cinque chilometri dal set. Inizialmente si era portata un'amica, ma poi l'ha mandata via perché diceva che la sua presenza la disturbava troppo. È stata così estrema nella preparazione che ho avuto paura che non riuscisse a resistere fino alla fine delle riprese.

Qual è stata la genesi di questo film?
Lamberto Bava: Anni fa vidi Ghost (di Jerry Zucker, NdR) e mi chiesi "chissà cosa potrebbe succedere dopo". Più che un horror vero e proprio ho voluto fare un film su una storia d'amore che sfida i canoni andando contro la morte. Credo ci siano anche delle similitudini con Shock, un horror di mio padre che scrissi io. Anche lì c'era un bambino posseduto che infierisce sulla madre. Quel film è uscito 30 anni fa ma in qualche modo in tutto questo tempo mi è rimasto dentro, ha continuato a vivere e trasformarsi fino a diventare Ghost Son, che però non chiamerei horror, ma thriller psicologico.

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