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Il mondo salvato dalle donne

Lo sguardo femminile del Festival: a Venezia un omaggio alle donne (Bellissime) che hanno cambiato la storia
di Pierpaolo Simone


domenica 3 settembre 2006 - News

Si è aperta con il film di Alfonso Cuaròn la quinta giornata di Festival. Children of Men (Figli degli uomini) ha ricevuto un caloroso applauso al termine della proiezione per la stampa, una pellicola trascinata dalla superba interpretazione di Clive Owen e dall'impeccabile regia del regista messicano. In un mondo futuribile (siamo nel 2027) le nascite sono bloccate e tutto il pianeta è in apprensione per la morte del più giovane degli uomini, nato diciotto anni prima e ultimo essere umano a uscire da un ventre materno. Sarà compito di una donna di colore – in un'Inghilterra che espelle e maltratta i profughi – portare a termine una miracolosa e inattesa gravidanza per continuare a nutrire la sopravvivenza della specie.

Il leit motiv di questo festival è - dunque - tutto al femminile. Con Bellissime parte seconda (standing ovation al termine della proiezione seguita da cinque minuti di applausi) Giovanna Gagliardo racconta cinquant'anni di amor patrio raccogliendo filmati d'archivio e interviste esclusive per tre ore di documentario dedicate al gentil sesso. Dal terrorismo degli anni di piombo alla ripresa economica degli anni '80, dalle angosce della seconda Repubblica agli allarmismi d'inizio millennio, una sguardo alle dive e alle donne comuni che hanno fatto la storia: "quando ci si mette in gioco non si può essere obiettive, quello che ho cercato di fare è stato restituire attraverso le immagini la realtà di allora, in tutte le sue sfaccettature, senza prendere posizione. Ho solo guardato con affetto il tempo passato per restituire il presente di allora".

Ma gli omaggi e i tributi non finiscono certo qui. Tanti i registi e gli attori che hanno sottolineato l'importanza della donna nelle loro opere: Yoko Ono per John Lennon, le rispettive mogli per i poliziotti sopravvissuti al crollo del World Trade Center, il lutto planetario per la morte di Lady D o l'attaccamento alla corona inglese in The Queen di Stephen Frears, fino all'ultimo – già citato - Children of Men. E se Alain Resnais parla delle conquiste che nell'ultimo quarto di secolo hanno emancipato e restituito dignità al volto femminile, non è proprio il caso di illudersi, la storia del cinema è piena di esempi stravaganti: dalle ossessioni di Hitchcock in Vertigo (La donna che visse due volte) alla spietata "matrigna" di De Palma, passando - perché no - per la doppia vita di Sabine Azema in Coeurs, non è proprio il caso di stare tranquilli. Venezia prosegue e le sue donne – nel bene o nel male – continuano a essere protagoniste.

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