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Un'opera di cui si parlerà a lungo. Un laboratorio di analisi della banalità del male con la straordinaria Sandra Hüller. Drammatico, Storico - Gran Bretagna, Polonia, USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita del comandante di Auschwitz e sua moglie nei pressi del campo di concentramento. Espandi ▽
Rudolf Höss e famiglia vivono la loro quiete borghese in una tenuta fuori città, tra gioie e problemi quotidiani: lui va al lavoro, lei cura il giardino e i figli giocano tra loro o combinano qualche marachella. C'è un dettaglio però. Accanto a loro, separato solo da un muro, c'è il campo di concentramento di Auschwitz, di cui Rudolf è il direttore. A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un'epoca storica tristemente nota, quella degli anni '40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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Arcel torna sulla storia danese attraverso i codici del western e l'affidabilità di Mads Mikkelsen. Biografico, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania2023. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Ludvig von Kahlen, un soldato che aveva un sogno: fare fortuna coltivando la brughiera dello Jutland danese. Espandi ▽
Nikolaj Arcel, dopo Royal Affair torna ad affrontare un episodio della storia danese. Il capitano Ludwig von Kahlen non è il frutto della fantasia della scrittrice Ida Jessen ma è realmente esistito ed ha tentato, con grande impegno e contro ogni circostanza avversa, di rendere fertile la brughiera in nome di un re, Frederik V, che non aveva mai incontrato e nonostante lo scetticisimo dei consiglieri di corte. Arcel imposta la narrazione seguendo la traccia, a volte in modo un po’ troppo pedissequo, di un glorioso genere cinematografico: il western. E per delineare un personaggio come quello di von Kahlen si affida a un attore capace di dare concretezza alla condizione psicologica e caratteriale del suo personaggio. Un attore cioè che incarnasse quel titolo originale Bastarden. È grazie a Mads Mikkelsen che il film può superare il limite dato dalla struttura narrativa di cui sopra e provare a cercare una sua originalità. Recensione ❯
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Una messa in scena di rara potenza. Il meglio che il grande cinema hollywoodiano oggi possa produrre. Azione, Avventura, Drammatico - USA, Canada2024. Durata 166 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Secondo capitolo per la trilogia dedicata a "Dune" di Frank Herbert da Denis Villeneuve. Espandi ▽
Torna ancora più sontuosa e imponente la saga fantascientifica di Denis Villeneuve, tratta dai romanzi di Frank Herbert. Questa volta lo spettacolo del cinema si libera dal peso delle pagine dello scrittore, in una messa in scena di rara potenza. Se nel primo capitolo il regista canadese era stato piuttosto fedele al testo di Herbert, pur tagliandone ampie parti in Dune – Parte due opera invece scelte più drastiche, ma decisamente felici. La messa in scena delle battaglie in Dune – Parte 2 è davvero grande cinema, con imponenti architetture brutaliste, titanici vermi della sabbia, grandiose navi spaziali ed esplosioni che riempono lo schermo di fuoco. Le imperfezioni sul montaggio e il fronte sonoro sono dettagli a fronte di uno spettacolo di davvero rara e convincente solennità. Dune – Parte 2 è il meglio che il grande cinema spettacolare hollywoodiano oggi possa produrre. Recensione ❯
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Una donna torna nella casa della sua infanzia per scoprire che l'amico immaginario che ha lasciato è molto reale ed è infelice per averlo abbandonato. Espandi ▽
Nella nuova casa, la piccola Alice si trova a suo agio e intrattiene una vivace amicizia con Teddy, un orsacchiotto di peluche trovato lì, che diventa il suo amico immaginario. Jessica e Max vedono di buon occhio la cosa, ritenendola del tutto normale per una bambina della sua età. Le cose si complicheranno però ben presto. Jeff Wadlow è uno specialista nel genere (Obbligo o verità, Nickname: Enigmista) e conferma una buona mano nella gestione del racconto, se non una particolare inventiva. Non c’è niente di particolarmente sorprendente, anche i rivolgimenti conclusivi sanno abbastanza di già visto, ma la narrazione si mantiene svelta e a tratti avvincente, garantendo una buona tenuta spettacolare. In definitiva, Imaginary è un tipico prodotto Blumhouse, levigato, professionale, ricco d’atmosfera, di buon intrattenimento e però con ben poche novità dal punto di vista strutturale e narrativo. Recensione ❯
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Un film di parole, che ritrova atmosfere e personaggi del primo capitolo per riflettere su un paese ormai senza prospettive né vergogna. Commedia, Italia2024. Durata 115 Minuti.
Il seguito dell'acclamato Ferie d'Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film. Espandi ▽
Sono passati quasi trent’anni da quando Sandro Molino e la sua famiglia sono approdati a Ventotene per trascorrere sull’isola le ferie d’agosto e sostenere i loro principi e stile di vita “di sinistra” contro l’arroganza da “nuovi barbari” Mazzalupi, i vicini freschi di vittoria berlusconiana. Il ritorno di entrambi i clan sull’isola è l’occasione per un nuovo confronto e per il ritrovamento di vecchi e nuovi personaggi. Più che ripresi dal film precedente, questi personaggi sono riesumati, in un film che si confronta continuamente con il tema della morte: quella fisica di Ruggero e Marcello; quella politica delle ideologie; e soprattutto quella semantica delle parole: perché in Un altro Ferragosto le parole sono importanti. Un altro Ferragosto è un film di parole, in una sceneggiatura tracimante dialoghi che si sovrappongono e rimbalzano l’uno sull’altro, creando una confusione che ripropone un continuo stop and go drammaturgico, riflesso del meccanismo irrimediabilmente inceppato di un “Paese senza”: senza vergogna, prospettive, crescita economica e politica, senza più Storia e senza grandi alternative alla ripetizione coatta di una danza macabra e inconcludente. Recensione ❯
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Una pop song colorata e liberatoria, che racconta la pubertà con una metafora portentosa. Animazione, Avventura - USA2022. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Diretto da Domee Shi, vincitrice del Premio Oscar® per il cortometraggio del 2018 Bao. Espandi ▽
Ci voleva la genialità di Domee Shi, già autrice del provocatorio corto Bao, per sintetizzare tutto questo in un’immagine di rara forza e puro divertimento: il panda rosso. Simbolo di quella metamorfosi bestiale che è la pubertà, che ritocca la forma e la psiche, la metafora al centro di Red racconta brillantemente l’ingombro e l’inadeguatezza (ma anche la tenerezza e il calore) di quell’età ibrida, attraverso la dominante cromatica del sangue, dell’imbarazzo, degli scatti imprevisti di rabbia e della passione amorosa. Mentre normalizza con umorismo e intelligenza qualcosa che il cinema fingeva di non vedere (o affidava al genere horror), Red racconta una tra le più complicate relazioni umane, quella tra madre e figlia, guardando nello stile all’animazione giapponese di fine millennio scorso e alla sua capacità di tradurre le emozioni in esagerazioni grafiche, e nello spirito a quello di un’altra Ribelle della Pixar, di cui riprende non solo il tema della trasformazione magica ma anche quello, più specifico, dello strappo, nella variazione della cicatrice. Recensione ❯
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Un Michel Franco più umano e meno abrasivo esamina il rapporto tra trauma e ricordo. Drammatico, Messico, USA2023. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna è riuscita a costruirsi un equilibrio nella propria vita. Un incontro inatteso cambia tutto. Espandi ▽
A New York, Sylvia ha appena completato un percorso negli alcolisti anonimi e può dire di aver rimesso in sesto la sua vita, con un lavoro in un centro di assistenza, la guida severa ma presente per la figlia Anna, e un rapporto stretto con la sorella Olivia e la sua famiglia. Dopo una reunion del liceo, però, Saul la segue fin sotto casa e rimane ad attendere sotto la finestra per tutta la notte.
È un Michel Franco più pacato del solito quello che va ad affrontare il dramma psicologico di Memory. Il regista messicano - noto per un cinema di stampo provocatorio e manipolatorio - riesce a concedersi uno studio di personaggi al cui centro non c'è la violenza che tutto annichilisce, ma un cuore meno netto e più umano.
Attorno ai due protagonisti - Jessica Chastain è come sempre un mostro di precisione accademica nell'incarnare un personaggio guardingo, barricato dietro molteplici barriere emotive di titanio - c'è un cast di varia prossimità familiare che non solo include caratteristi eccelsi come Merritt Wever e Josh Charles, ma apre il film a una sottile e scomoda esplorazione di temi di classe nella società americana. Recensione ❯
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Lo stato di crisi dell'istituzione scolastica raccontato senza retorica e senza sconti. Drammatico, Germania2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'insegnante decide di indagare sulla questione che vede uno dei suoi alunni sospettato per furto. Espandi ▽
Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Eppure la sua azione finisce per innescare una reazione a catena, che sfocia proprio là dove Nowak non avrebbe mai voluto, in quell'immagine finale, che è iconograficamente associabile a una vittoria, ma racconta una tragica sconfitta.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.
Con passo felpato e occhio lucido, sostenuto da una colonna sonora asciutta e perfetta, Çatak segue l'intensa Leonie Benesch affondare nella spirale del tutti contro tutti, senza mai smettere di opporre resistenza, anche solo con lo sguardo, e mantiene saggiamente il film nell'ambito del verosimile. Recensione ❯
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Una parabola delicatissima sul rimpianto e la difficoltà di venire a patti con i nostri traumi e insicurezze. Drammatico, Fantasy - USA2023. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una notte Adam ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Espandi ▽
È davvero difficile spiegare la trama di Estranei perché il film scritto e diretto dal regista britannico Andrew Haigh è impalpabile e rifiuta ogni facile classificazione, costruendo una parabola delicatissima sul rimpianto e la difficoltà di venire a patti con i traumi del proprio passato e le proprie personali insicurezze. Basato sul romanzo "Strangers" dello scrittore giapponese Taichi Yamada, Estranei ha una grazia leggera e profonda nel raccontare le difficoltà di un uomo ad accettare l'inevitabile e ad accettarsi nel riflesso dello sguardo delle persone più amate, che non sempre gli restituiscono la sua immagine più autentica, e non sempre ricevono l'invito ad entrare nella sua intimità.Il film è stato girato in gran parte nella casa in cui è cresciuto il regista, il che esplicita l'elemento autobiografico della storia che porta sullo schermo e la vicinanza dei temi trattati alla propria esperienza di artista omosessuale. Il risultato è un percorso davvero commovente sull'elaborazione del lutto, non solo concreto ma anche metaforico, e sulla pacificazione, nonché un omaggio al potere salvifico dell'amore. Recensione ❯
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Un biopic che procede per accumulo o per inerzia lasciando la sensazione di una ricostruzione fittizia. Biografico, USA2024. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo. Un messaggio. Una rivoluzione. Una leggenda. Espandi ▽
Bob Marley, amatissimo ieri come oggi, era pericolosamente indiziato di possibile agiografia e Reinaldo Marcus Green chiarisce in poco tempo quale sarà il tono di Bob Marley: One Love.
Chi cerca una ricostruzione fedele della vita di Bob Marley resterà deluso al pari di chi cercherà semplicemente di vedere un buon film. Green non trasmette mai la volontà di scegliere cosa privilegiare e cosa trascurare della parabola di Marley. Procede per accumulo o per inerzia, senza timone. Le contraddizioni di Marley, eroe del popolo, rivoluzionario e pacifista, ma marito e padre discutibile, sono sempre affrontate con tale superficialità da non comportare alcuna presa di posizione. Primo non rischiare, sembra pensare Green. Si apprezza lo sforzo di mimesi di Kingsley Ben-Adir, che ha studiato meticolosamente le movenze di Marley e il patois giamaicano con le sue tipiche inflessioni. Recensione ❯
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Ethan Coen va controcorrente e dirige una commedia crime on the road, pulp e sbarazzina. Azione, Commedia, Thriller - USA2024. Durata 84 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ethan Coen dirige il suo primo film senza il contributo del fratello. Al centro del film il viaggio di due amiche in cerca di fortuna. Espandi ▽
A Philadelphia, nel 1999, un uomo in possesso di una valigia viene aggredito e ucciso in un vicolo. La valigia finirà nell'auto che, per un equivoco, la compagnia di noleggio affiderà a due giovani lesbiche: Jaime e Marian. Entrambe hanno bisogno di cambiare aria. Partiranno per Tallahassee, in Florida, e si ritroveranno alle calcagna due sicari: uno violento e l'altro loquace, decisi a recuperare la valigetta. Ma tra un locale lesbico e l'altro, le due si muovono in una sorta di mondo parallelo queer tutto al femminile, dove per due uomini non sarà facile seguirle...
Con meno di novanta minuti di durata, Drive-Away Dolls di Ethan Coen, sceneggiato insieme alla moglie Tricia Cooke, è una commedia crime on the road, pulp e sbarazzina, ricca di passaggi sopra le righe e buffi cameo.
Si inizia con Pedro Pascal con gli occhiali e si finisce con Matt Damon con il passamontagna, passando per piccoli ruoli di Bill Camp e Colman Domingo. Al centro delle scena ci sono però le donne. E in fondo che dei B-Movie Ethan Coen abbia rispettato la durata concisa, in tempi di film che veleggiano verso le tre ore, è già da sola una scelta controcorrente, coraggiosa ed encomiabile. Recensione ❯
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Cambia la location ma il sequel di The Dry si adagia sul pattern originale senza alcuna vera novità. Thriller, USA2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cinque donne partecipano a un ritiro escursionistico ma solo quattro escono dall'altra parte. Gli agenti federali Aaron Falk e Carmen Cooper si dirigono sulle montagne sperando di trovare il loro informatore ancora vivo. Espandi ▽
Cinque donne partono per un’escursione di teambuilding sulle montagne boscose dell’Australia meridionale, ma ne tornano solo quattro. Manca Alice, un’informatrice in incognito, a cui l’agente federale Aaron Falk ha affidato il compito di recuperare dati che comprovino gli affari illeciti della compagnia che organizza l’escursione. Dal successo inatteso di The Dry nasce un sequel (seppur espunto dal titolo italiano) che ha di nuovo come protagonista il detective Aaron Falk, tormentato ma risoluto, alle prese con un caso che mescola senso di colpa e ricordi dolorosi. Al deserto crudele e secco si sostituisce una foresta umida e densa di pericoli, luogo metaforico dove gli esseri umani sono destinati a sfogare i peggiori istinti e a cadere preda di una natura che incute timore. Prevedibile e logicamente consequenziale quindi lo svolgimento, che procede in parallelo tra indagine del detective e ricordo delle sospettate, inquinato da possibili mistificazioni. Recensione ❯
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Margherita Buy esordisce nella regia con una commedia per la quale prende ispirazione dalla propria dichiarata fobia del volo. Espandi ▽
Anna B. è un’attrice con una carriera avviata, un film da girare in Corea e una dannata paura di volare. L’aviofobia, ereditata dal padre come una malattia, ha condizionato la sua vita, la relazione con la figlia che vuole volare a Stanford e con la sua agente che vuole ‘spedirla’ oltre i confini della fiction nazionale. Abortito l’ultimo volo, (si) è costretta a terra e ai piccoli compromessi delle cose terrene. Ma capirà molto presto che giù dallo schermo non ci sono controfigure e qualche volta tocca buttarsi. Per la sua prima volta da regista, Margherita Buy non resiste alla tentazione di raccontare quello che conosce meglio, ‘quella’ che conosce meglio. Nei passi avanti della sua eroina ci sono evidentemente i suoi, c’è una donna che ride dei suoi abbagli, consapevole che affermare i propri difetti è ancora il modo migliore di attenuarli. Non tutto funziona nella cabina di pilotaggio, la regista perde qualche volta quota, ritmo e redini dei suoi attori - alcuni eccedono, altri frenano - ma i vuoti d’aria si compensano col cuore. Recensione ❯
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Il ritratto della serena e composta solitudine di un uomo che ha fatto pace con i suoi errori del passato. Drammatico, Giappone, Germania2023. Durata 123 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Hirayama fa una vita semplice e ha una quotidianità molto strutturata. È un appassionato di musica, libri e alberi che gli piace fotografare. Il suo passato però riemergerà attraverso incontri inaspettati. Espandi ▽
Perfect Days racconta le “giornate perfette” di Hirayama come una quieta affermazione di dignità quotidiana. L’uomo svolge il suo lavoro con gesti precisi ed essenziali, accogliendo l’occasionale contatto umano (anche nella forma anonima di una partita a tris proposta su un foglietto) con generosità e rispetto. Tutto in lui è rimasto analogico, come le musicassette che ascolta o la macchina fotografica i cui rullini vanno fatti sviluppare, e le fotografie vengono collezionate in scatole numerate che archiviano la nostalgia del tempo che passa. Wim Wenders, in veste di regista e sceneggiatore (con Takuma Takasaki), mette a frutto la sua grande familiarità con il documentario per creare un film di finzione che segue le giornate del suo protagonista come una camera nascosta, e poi però racconta i sogni di Hirayama come un’elaborazione artistica del giorno appena vissuto. Koji Yakuso è lo straordinario interprete di questo film quasi muto che si snoda in purezza attraverso uno sguardo contemplativo ma mai artefatto. Recensione ❯
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Un'energia visiva esplosiva che esalta la fantasia interpretativa di Emma Stone. E si ride, della comicità più acuta. Commedia, Drammatico - USA2023. Durata 141 Minuti.
L'incredibile storia e la fantastica evoluzione di Bella Baxter, una giovane donna riportata in vita dal brillante e poco ortodosso scienziato Dr. Godwin Baxter. Espandi ▽
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio.
Il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un'energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti.
E si ride parecchio, con Povere creature!, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro. Recensione ❯
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Un'opera affascinante, stratificata e sbalorditiva come il suo geniale soggetto. Non perfetta ma vitale. Biografico, Drammatico, Storico - USA2023. Durata 180 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film dedicato a Oppenheimer, lo scienziato che mise a punto la bomba atomica. Espandi ▽
Il primo film biografico di Christopher Nolan gioca, come tipico del regista, con la struttura temporale della storia e riesce a offrire un ritratto magnetico e sfaccettato del suo geniale soggetto, non però senza qualche squilibrio e inciampo estetico. La circolarità tanto cara al regista non manca e neppure la grandiosità. Il primo film in cui è stata utilizzata pellicola in bianco e nero IMAX 70mm andrebbe infatti visto in una sala consona, che purtroppo in Italia continua a non esistere. È comunque consigliatissimo cercare il miglior cinema del proprio territorio, per godere al meglio di una pellicola (parola che finalmente si può tornare a usare in modo appropriato) tecnicamente superba. Pur con le sue imperfezioni, che in fondo la rendono anche vitale nonostante l'approccio freddamente calcolato di Nolan al cinema, Oppenheimer è un'opera nel complesso affascinante, complessa e stratificata. I camei di grandi attori si susseguono per tre ore, senza però togliere l'attenzione da Robert Downey Jr. e soprattutto da Cillian Murphy. E non mancano i pezzi di bravura, che coincidono con i passaggi più visionari, nei quali il realismo viene trafitto dagli slanci immaginativi dei protagonisti, o in cui addirittura il tempo sembra fermarsi. Recensione ❯
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Corpi perfetti, vite perfette e un amore telefonato: tutto già visto, la commedia romantica sofisticata è altrove. Commedia, USA2023. Durata 103 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bea e Ben sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Espandi ▽
Bea è una ragazza che crede nell'amore, Ben un palestrato fieramente donnaiolo. Si incontrano per caso, passano una notte memorabile, poi le loro strade si dividono, per rincrociarsi anni dopo al matrimonio della sorella di Bea in Australia. Tra gaffes e sotterfugi finiranno per stringere un patto fatale: fingere agli occhi di tutti di essere fidanzati. La magia di Sydney e di un elicottero di salvataggio faranno il resto.
Una commedia romantica patinata, ironica, goliardica, all'insegna del lusso sfrenato. È quella che firma Will Gluck, con protagonisti Sydney Sweeney e Glen Powell. È il cinema hollywoodiano fintissimo e patinato che ha fatto il suo tempo, e che può ancora strappare qualche risata, ma non contribuisce certo a rinnovare un genere fertile come quello della commedia romantica.
Il senso del film è tuttavia sintetizzato da una delle scritte che il regista distribuisce nel corso del film, piazzandole nei luoghi più improbabili: «Molto rumore per nulla», ma in senso letterale, non scespiriano. La commedia romantica sofisticata, per intendersi, è altrove. Recensione ❯
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Intelligente e caustico, un film dolce-amaro che abbraccia temi atemporali e ci invita al viaggio. Commedia, USA2023. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Durante le vacanze di natale del 1970 si forma un'improbabile gruppo di tre persone: un insegnante, uno studente e una cuoca. Espandi ▽
Paul Hunham è professore di storia in un college del New England. Rigido ed esigente detesta gli studenti mediocri, figli dei ricchi benefattori che aspettano il diploma senza sforzo. Alla vigilia delle vacanze di Natale è incaricato di vegliare e di sorvegliare i ragazzi che non hanno nessun posto dove andare. Tra loro, in altezza e spirito, spicca Angus Tully, allievo brillante e problematico 'dimenticato' dalla madre. Ostinati e diversamente inadeguati al mondo, Paul e Angus sono costretti a socializzare. Ma l'isolamento e il Natale accorceranno le distanze e li costringeranno a 'rompere le righe' e a 'mettersi in riga'.
Vent'anni dopo Sideways, Alexander Payne ritrova Paul Giamatti in un film dolce-amaro, intelligente e caustico quanto basta per eludere il sentimentalismo.
Non si tratta mai di un esercizio di stile, The Holdovers è più sottile e soprattutto più onesto. Sotto la superficie rétro, abbraccia temi atemporali (il conflitto generazionale, l'orrore della guerra, l'isolamento, il lutto, la depressione) e ci invita al viaggio. E noi partiamo, ridiamo, piangiamo, finiamo al tappeto e siamo felici. Recensione ❯
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Un film morbido e gentile che accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Dal romanzo di Chiara Gamberale. Drammatico, Italia2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Espandi ▽
Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi e da lei cosceneggiato insieme a Francesca Archibugi, è liberamente ispirato al romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, di cui conserva la componente fortemente autobiografica. Tognazzi ha una bella mano di regia, e insieme ad Archibugi ha orchestrato una serie di interessanti slittamenti temporali che rendono la narrazione una sorta di detection, sfruttando proprio lo sfasamento percettivo della protagonista che siamo inizialmente chiamati a condividere. Dieci minuti si lascia vedere e accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Recensione ❯
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Il mélo classico viene attualizzato in un'opera raffinata che regala suggestioni non solo agli irrecuperabili sentimentali. Drammatico, USA2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l'evolversi della loro relazione in tre archi temporali. Espandi ▽
Come rendere la materia più antica e apparentemente distante dal pragmatismo odierno viva e pulsante? Come farla parlare alla generazione del terzo millennio? Quesito che Celine Song non sembra porsi, trovando la più semplice delle soluzioni possibili, ossia un racconto in parte autobiografico e in parte romanzesco, a cui fornire una struttura narrativa insolita. Quella di Celine Song, drammaturga al debutto nel lungometraggio, è una riflessione a tutto tondo sul relativismo dell’amore e su come questo sia inevitabilmente condizionato dal caso e dal destino, da avvenimenti anche ordinari o da coincidenze imprevedibili. È evidente l’amore cinefilo di Song per il mélo classico e moderno ma è altrettanto chiara, e tutt’altro che ovvia, la sua rielaborazione in forma contemporanea. Un’attualizzazione che attraversa linguaggio e contenuti e che tiene conto dei cambiamenti radicali sopraggiunti durante l’arco temporale della vicenda. Recensione ❯
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Una vertiginosa odissea in cui Hayao Miyazaki rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze. Animazione, Giappone2023. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
La crescita psicologica di un adolescente attraverso le interazioni con i suoi amici e lo zio. Espandi ▽
La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e ‘gli parla’ conducendolo in un mondo fantastico e nascosto. Nel corso di una vertiginosa odissea in cui il protagonista attraversa una serie di soglie, livelli e portali, nella speranza di vedere la madre morta e di ritrovare la matrigna viva, Miyazaki mette in campo un immaginario ricco ed eterogeneo in cui rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze, mescolando stili e tecniche di animazione diversi e incrociando la strada di un bestiario straordinario che funge da guida per l’aldilà. Recensione ❯
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Un'avventura al femminile dai risvolti sociali ed ecologici, ambientata negli splendidi scenari dell'Amazzonia. Avventura, Commedia, Family - Francia2024. Durata 100 Minuti.
Un'incredibile storia di amicizia raccontata in uno dei luoghi più straordinari del pianeta. Espandi ▽
Emma è un’adolescente cresciuta in Amazzonia con i genitori appassionati ambientalisti. Dopo la morte della madre vive a New York con il padre. Quando viene a sapere che il giaguaro nero con cui era cresciuta ora rischia di essere catturato dai bracconieri come specie rara inventa una scusa e parte. Viene seguita dalla sua professoressa di Biologia che ha molteplici paure e vorrebbe riportarla indietro. De Maistre si è ormai profilato come il regista che porta sullo schermo gli animali rispettando la Natura. Nel senso più pieno del termine perché non si limita a realizzare film con specie apparentemente difficili da utilizzare su un set ma non fa uso di effetti speciali. Tutto ciò è finalizzato ad una narrazione che mette in luce non solo la necessità della difesa della fauna ma anche l’urgenza di bloccare il processo di deforestazione che in Amazzonia sta assumendo proporzioni insostenibili. Recensione ❯
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Un film divertentissimo che danza tra gangster, noir e cartoon e, a distanza di trent'anni, acquista una nuova luminosità. Azione, Commedia - USA1994. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Stanley, un impiegato di banca sfortunato, trova per caso un oggetto di legno che galleggia sull'acqua. Si tratta di un'antica maschera voodoo che trasforma completamente il possessore e gli permette di essere ciò che vuole. Espandi ▽
Stanley Ipkiss è un impiegato di banca timido e solitario che vive in un appartamento in affitto. L'unico a fargli compagnia è il suo cane Milo. Dopo una serata pessima in cui gli è stato impedito di entrare al Coco Bongo Club, dal ponte vede in acqua una maschera che raccoglie e porta a casa. Quando la mette sul suo viso, avviene la trasformazione. Stanley si trasforma così in The Mask. Ha una faccia verde ed è dotato di incredibili superpoteri che gli permettono di affrontare a viso aperto la criminalità locale. Però anche la polizia gli sta addosso.
Carrey diventa, con i suoi movimenti e una faccia che sembra di gomma, l'incrocio tra un comico del muto e un intrattenitore che si prende la scena tutta per sé. Salta dentro e fuori il film ma lascia ampio spazio allo sviluppo di una storia che guarda il cinema classico e il cinema dei supereroi prima dell'esplosione su grande schermo della Marvel.
Il film incrocia i generi con una contagiosa allegria e, a distanza di trent'anni, regge benissimo e acquista una nuova luminosità. Al box office è stato un grandissimo successo con un incasso di oltre 350 milioni di dollari. Recensione ❯
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Una pura cornice di infotainment che trasla i grafici con i panorami, i dati con il vissuto animale, le angosce con la sopravvivenza. Drammatico, Francia2023. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'avventura segue due volpi che si preparano a diventare genitori per la prima volta in un momento in cui il riscaldamento globale sta cambiando le regole per tutti. Espandi ▽
Kina ha il pelo bianco, un corpo affusolato e un naso screziato da tinte rosa. Yuk è bruno, robusto e sempre in cerca di cibo. Il Grande Nord è la loro casa, la banchisa artica il loro parco giochi. Kina e Yuk sono una coppia di volpi artiche che cerca di vivere, sopravvivere e prosperare nei territori dello Yukon canadese, ma la pressione antropica e il riscaldamento globale rendono tutto più difficile ogni giorno che passa.
Un giorno Yuk rimane intrappolato su un blocco di ghiaccio che va alla deriva e i due sono costretti a separarsi. Kina si ritira nella loro tana per aspettare e sperare nel ritorno del compagno, ma una volpe rossa ne prende possesso. Ora anche Kina è costretta a spostarsi, ma c'è un problema: è incinta dei cuccioli di Yuk, e tra qualche tempo dovrà partorire.
Kina e Yuk alla scoperta del mondo non è un documentario da canale tematico né un film per bambini, quanto un'acuta sovrapposizione di più registri e forme. Il film è una pura cornice di infotainment che trasla i grafici con i panorami, i dati con il vissuto animale, le angosce con la sopravvivenza. E questo senza rinunciare ad una messa in scena elegante e ad un interesse partecipato nei confronti dei personaggi. Recensione ❯
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Un film d'animazione che racconta la splendida amicizia tra un mostro e una principessa. Espandi ▽
La principessa Barbara, orfana di madre, vive nel castello con il re suo padre, tre tate che faticano a farsi riconoscere tra loro, e un seguito di luminosi bulbi di lampadina e altri aiutanti robot, costruiti dalla passione del padre per l'ingegneria e animati grazie a una sostanza magica. Come in tutte le fiabe, Barbara sogna un principe, il cavalleresco Edward, col quale si scambia lettere appassionate, nascondendole allo sguardo del re, genitore single e iper protettivo.
Appare presto chiaro che questa fiaba non è esattamente come tutte le altre, non foss'altro perché la principessa si rinchiude volontariamente nella torre dell'orologio, fa a pezzi senza remore l'abito lungo e si acconcia i biondi capelli come una rock star di fine Novecento.
Nonostante l'estrema facilità del racconto, brilla per maggior brio e per la tenerezza con cui racconta la nascita del sentimento amoroso tra "Granello" e Bogey, la bella e la bestia. La nostra menzione speciale, però, va alla non protagonista Edwardina, inguaribile sognatrice costretta al cinismo dal maschilismo dell'industria editoriale, che racchiude in sé un secolo di cinema. Recensione ❯
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Lunedì senza grosse novità al box office italiano. Il film di Villeneuve mantiene saldamente la leadership seguito da La zona d’interesse e Race for Glory - Audi VS. Lancia. Continua»