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Pasquale Scimeca

Pasquale Scimeca è un attore italiano, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, è nato il 1 febbraio 1956 a Palermo (Italia). Pasquale Scimeca ha oggi 68 anni ed è del segno zodiacale Acquario.

Un regista verista

A cura di Fabio Secchi Frau

Pasquale Scimeca è la dimostrazione più alta che il cinema può essere una continuazione della letteratura. Creatore di un suo personale ciclo dei vinti, quasi seguendo gli stessi passi del suo scrittore preferito, il grande Giovanni Verga, coniuga nei suoi film coscienza politica e atemporalità del mito, morsicando i film del grande maestro Francesco Rosi o quelli del mitico Michael Cimino, ma rifacendosi a quell'intellettualità pasoliniana purtroppo accantonata dopo la sua morte. Fra piani larghi e inquadrature prolungate, disegna eccellenti lavori figurativi, con il piacere di mischiare attori e non attori professionisti, lavorando fortemente sul messaggio didascalico per informare, educare e narrare.

Studi
Nato il primo febbraio 1956 nel piccolo paese contadino di Aliminusa, in provincia di Palermo, dopo il liceo si trasferisce a Firenze, dove si laurea in lettere, specializzandosi in storia contemporanea.

Arbash
Trovato un lavoro come insegnante di letteratura e storia, nel 1989 decide di fondare la cooperativa di produzione cinematografica indipendente Arbash, grazie alla quale scrive e dirige il suo primo lungometraggio in 16 mm: La donzelletta (1989) che racconta la solitudine di una ragazza tossicodipendente.

Documentari, cortometraggi e film
A seguire arrivano il cortometraggio Echi e parole dal silenzio (1992) di stretto sapore siciliano e il film a episodi Un sogno perso (1992), liberamente tratto da "Le città del mondo" di Elio Vittorini e "Le pietre di Pantalica" di Vincenzo Consolo che racconta la rottura fra la cultura contadina e la civiltà moderna. Notevole nel genere documentaristico, firma: Appunti per un film (1993), costituito dal materiale audio-visivo (addirittura 1500/2000 provini fra attori professionisti e non) di preparazione della pellicola Il giorno di San Sebastiano; Nella tana del lupo (1994) che nella sua brevità descrive la contemporaneità geografica corleonese; e L'altra Sicilia (1994) dedicato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Liberamente tratto da un dramma di Rosario Garibaldi Bosco, traspone il già nominato film a soggetto Il giorno di San Sebastiano (1994), ritornando poi ai cortometraggi con: Viaggiu dulurusu (1995), opera musicale di Vincenzo Mancuso e Cosimo Scordato tratta dalla novena "Viaggiu dulurusu di Maria e lu so spusu" scritta da Binidittu Annuleri nel 1783, che descrive il viaggio di Maria e Giuseppe durante la natività, ma trasportandolo in terra sicula; e Paolo Borsellino (1995). Nel 1997, arriva I briganti di Zabut (1997), ispirato a un fatto di cronaca vera che racconta di una banda di banditi di Sambuca e del loro processo. Ma è nel 2000, con Placido Rizzotto (2000) che conquista definitivamente la critica italiana. La storia della scomparsa, nel 1948, del segretario socialista della Camera del Lavoro di Corleone è uno spunto per parlare dei confini fra uomini e mafia, prendendo a piene mani dal Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, ottenendo così il Premio FEDIC, ma anche una candidatura come miglior produttore. Negli anni successivi, aderisce alla Fondazione Cinema del Presente di Francesco Maselli e partecipa al film collettivo Un altro mondo è possibile (2001), sui fatti del G8 di Genova, stringendo rapporti lavorativi con Francesca Comencini (che lo vorra come direttore della fotografia del suo Carlo Giuliani, ragazzo del 2002) e Roberto Torelli. Nel 2003, dirige sul set modificato di Gangs of New York di Martin Scorsese, Gli indesiderabili, dal romanzo omonimo di Giancarlo Fusco, testimone dello sbarco genovese di 120 espulsi dagli Stati Uniti; nel 2005, La passione di Giosuè l'ebreo grazie al quale vince il premio UNESCO e Torna alla letteratura verista con la trasposizione della novella Rosso Malpelo (2007) di Giovanni Verga. Dopo il documentario Il cavaliere Sole (2008), è di nuovo a lavoro su Verga con il drammatico I Malavoglia (2010), dove si conferma grande cantastorie di fatti e misfatti siciliani, veri o fantasiosi che siano, descritti con intensità e tensione, ma soprattutto accuratezza. Nel suo piccolo, osa sulla scia delle lezioni di cinema di Luchino Visconti, ma anche della strada aperta da Roberto Faenza, che hanno depredato o depredano la letteratura, raccogliendone suggerimenti per il presente.

Ultimi film

Drammatico, (Italia - 2017), 94 min.
Biografico, (Italia - 2014), 90 min.
Drammatico, (Italia - 2010), 94 min.
Commedia, (Italia - 2007), 90 min.
Storico, (Italia - 2003), 94 min.
Drammatico, (Italia - 2000), 110 min.
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