Regista cinese, molto nota a Hong Kong anche come produttrice e, occasionalmente, come sceneggiatrice. Acclamata dalla critica come una delle esponenti della Hong Kong New Wave.

Nata ad Anshan, paese della provincia del Liaoning (Cina) il 23 maggio 1948, da padre cinese e madre giapponese, cresce fra Macao e poi a Hong Kong, città dove i suoi genitori si trasferiranno a cinque anni dalla sua nascita. Studentessa alla St. Paul's Convent School, si laurea in Lingua e Letteratura Inglese e in Letteratura Comparativa all'Università di Hong Kong nel lontano 1972. Successivamente, si sposta a Londra, dove risiederà per due anni come allieva della London International Film School. Ritornata a Hong Kong nel 1975, entra nella TVB come regista di serial e documentati in 16mm. Nel 1997, è stata produttrice e regista di sei film denominati ICAC e, nel 1978, ha diretto tre episodi della serie Below the Lion Rock. Durante questo periodo, diventa assistente regista di King Hu e collabora alla pellicola Boy From Vietnam (1978), uno dei primi film della storia del cinema a parlare del Vietnam e prima pietra della sua nota "trilogia vietnamita", all'interno della quale narrerà gli avvenimenti storici di questa nazione prima, durante e dopo la nota guerra contro gli Stati Uniti.

La trilogia vietnamita
Nel 1979, Hui lascerà la televisione per lavorare al suo primo lungometraggio intitolato Fung gip, un misterioso thriller basato su un reale caso di omicidio che aveva come interprete principale l'attrice taiwanese Sylvia Chang. La pellicola otterrà un successo così strepitoso da balzare fra i più importanti film dell'epoca come chiaro esempio di opera legata alla Hong Kong New Wave. A seguire verrà la ghost story Zhuang dao zheng (1980) e le ultime due parti della trilogia vietnamita Woo Yuet dik goo si (1981) e Tau ban no hoi (1982), all'interno delle quali Hui sperimenta con effetti speciali e con riprese fatte da angolazioni ardite, la sua preoccupazione per le delicate questioni politiche e sociali che diventeranno un tratto caratteristico dei suoi film successivi.

Il wuxia in due parti
Nel mezzo degli Anni Ottanta, Hui continua a dirigere lungometraggi che saranno sempre accolti positivamente dalla critica: Qin cheng zhi lian (1984) basato sul romanzo di Eileen Chang e il wuxia in due parti (che è poi la trasposizione del romanzo di Louis Cha "The Book and the Sword") Shu jian en chou lu (1987) e Xiang xiang gong zhu (1987).

L'autobiografico Ke tu qiu hen Negli Anni Novanta, il più importante dei suoi lavori è senza alcun dubbio il semiautobiografico Ke tu qiu hen (1990), che narra del problema della perdita d'identità e del disorientamento di una madre e di una figlia esiliate a causa della loro diversa cultura e della loro nazionalità. Esattamente come accadde a Ann Hui e a sua madre.

Altri film
Dopo una breve parentesi come produttrice televisiva, la Hui ritornerà al cinema con Nu ren si shi (1995), su una donna di mezza età afflitta dalla sindrome di Alzheimer. A questo lavoro seguirà un'altra trasposizione di un romanzo di Eileen Chang Ban sheng yuan (1997) e Qian yan wan yu (1999), che tratta invece degli attivisti politici cinesi e di Hong Kong che si sono susseguiti fra gli Anni Settanta e gli Anni Novanta. Nel 2002, arriva Laam yan sei sap su un insegnante di mezza età che entra in una profondissima crisi esistenziale. L'anno successivo, invece, è la volta di Goddess of Mercy (2003) con Vicki Zhao e Nicholas Tse, adattamento del romanzo cinese di Hai Yan. Nel 2008, la Hui continua a dirigere e affronta temi drammatici inerenti all'ambiente domestico con The way we are (2008), seguito da Night & Fog (2009) che, a parere della stessa regista, rappresenta uno dei migliori ritratti della classe medio-bassa cinese con la sua insoddisfazione e le sue depressioni. Nel 2012 arriva il poetico A Simple Life, storia dell'anziana amah (domestica) e del rapporto col suo padrone, con il tempo che passa, con la vita stessa.

Onorificenze
Vincitrice del Berlinale Camera nel 1997 è stata Presidentessa di Giuria al Festival Internazionale di Locarno nel 2006 e membro della giuria della Mostra del Cinema di Venezia nel 2003.