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Amy Seimetz

Amy Seimetz è un'attrice, regista, produttrice, co-produttrice, sceneggiatrice, montatrice, è nata il 25 novembre 1981 Amy Seimetz ha oggi 42 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

La veterana del cinema indie

A cura di Annalice Furfari

Amy Lynne Seimetz, classe 1981, originaria della Florida, è un'attrice, produttrice, sceneggiatrice e regista americana con il cinema indie scolpito nel cuore. Dietro il suo look da ragazza della porta accanto si nasconde un fascino dark che l'ha spesso spinta a misurarsi con personaggi aggressivi ed eccentrici, o segnati da dolorose esperienze di vita. Apparsa in una lunga serie di titoli, per lo più inediti in Italia, dal 2003 a oggi, la Seimetz è ormai una veterana del cinema indipendente, autentica beniamina di festival in stile Sundance.

La gavetta nel cinema indie
Amy Seimetz avvia la propria carriera cinematografica nei primi anni del Duemila, lavorando come attrice, produttrice, e in alcuni casi anche regista, di cortometraggi indipendenti. Tra questi, a farsi notare è soprattutto Medicine for Melancholy (2008) di Barry Jenkins, love story di una notte tra due giovani afroamericani che devono affrontare il fatto di costituire una minoranza nella bianca San Francisco. Il cortometraggio, in cui la Seimetz lavora in veste di produttrice, riceve una nomination ai Gotham e agli Independent Spirit Awards. Dopo aver ottenuto un ruolo nel lungometraggio western Black Dragon Canyon (2005) di Jay Keitel, l'attrice recita nel film Wristcutters: A Love Story (2006) di Goran Dukic, surreale black comedy ambientata in uno strano aldilà riservato a coloro che si sono suicidati. Dopo una lunga serie di corti, ritorna al lungometraggio incarnando una delle protagoniste del delicato e autoriale teen movie The Myth of the American Sleepover (2009) di David Robert Mitchell. Nel 2010 è la coprotagonista, al fianco del collega AJ Bowen, dell'apprezzato thriller diretto dal visionario regista indie Adam Wingard, A Horrible Way to Die, storia di un abietto serial killer che torna a perseguitare la sua ex compagna Sarah, alcolizzata che sta provando a rifarsi una vita con un nuovo partner. Per questo ruolo duro e disperato, la Seimetz si aggiudica il premio come migliore attrice all'Austin Fantastic Fest, il più importante festival sul cinema di genere negli Stati Uniti. Un riuscito progetto indie a cui partecipa nel 2010 è Tiny Furniture, commedia agrodolce diretta da Lena Dunham, storia di una ragazza che prova a trovare la propria strada e l'amore, dopo una laurea in cinema e un rapporto sentimentale naufragato.

Da attrice beniamina del Sundance ad apprezzata regista esordiente
Molto apprezzata al Sundance Festival l'interpretazione della Seimetz da protagonista nel dramma The Off Hours (2011) di Megan Griffiths, in cui incarna la cameriera notturna di una stazione di camion persa in un mondo di piccole tragedie personali, ma dall'inaspettata e straordinaria forza di volontà. Nel 2011 l'attrice balza dal circuito indie a quello mainstream grazie all'horror di Adam Wingard You're Next, riunione di famiglia che si trasforma in un perverso e terrificante gioco al massacro organizzato da una banda di assassini mascherati e armati di machete, asce e balestre. Il 2012 è l'anno che segna il debutto dell'attrice alla regia di un lungometraggio, Sun don't Shine (2012), drammatico road movie dai toni noir, su due fidanzati che scappano dal crimine che hanno commesso nel paesaggio selvaggio della Florida. Al centro di questo esordio - che risponde in tutto e per tutto alle caratteristiche estetiche e produttive di quel cinema indipendente che è insieme la culla e l'approdo del lavoro della Seimetz - c'è la relazione tra due giovani losers. Sun don't Shine, di cui la regista è anche sceneggiatrice, produttrice e co-montatrice, ottiene recensioni entusiastiche in America e si aggiudica diversi premi ai festival in cui viene presentato. L'attrice torna a lavorare con la regista Megan Griffiths, stavolta non nelle vesti di protagonista, nel film Lucky Them (2013), storia di una giornalista che si occupa di musica rock, chiamata a esplorare il proprio doloroso passato. Nel 2013 la Seimetz viene scelta dall'attore e regista indie Shane Carruth per interpretare la sua partner nell'inquietante, contorto e surreale Upstream Color, storia di amore e mistero presentata con successo al Sundance e diventata un piccolo cult indie negli Stati Uniti. Sempre nel 2013 l'attrice lavora con il regista Ti West nell'horror The Sacrament (2013), found footage ispirato al più grande suicidio di massa della storia. Nello stesso anno anche la televisione si accorge dell'attrice: dopo i tre episodi della serie Family Tree, viene scelta per interpretare uno dei personaggi fissi della serie poliziesca The Killing, in cui incarna Danette Leeds, una donna dalla vita dura, angosciata dalle difficoltà economiche e soprattutto dalla scomparsa della figlia di 14 anni.
Tra le ultime interpretazioni per il grande schermo troviamo Charley Thompson, Pet Sematary e The Secret - Le verità nascoste.

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