Capita che la fortuna abbia a che fare con il proprio cognome. E' il caso dell'ex romanziere e autore di canzoni Randall Wallace, che deve gran parte della sua alla sceneggiatura sull'eroe scozzese William Wallace (1270 - 1305) scritta per Braveheart - Cuore impavido.
Dopo un buon numero di copioni per la televisione (episodi per Hunter, Starman, Crimini misteriosi e per altre serie), prodotti a partire dai primi anni Ottanta, per il pluripremiato film diretto e interpretato da Mel Gibson, vince un Writers Guild of America Award e riceve una nomination all'Oscar per il miglior copione originale, trovandosi in breve le porte di Hollywood spalancate.

Dietro alla macchina da presa
Nato nel 1949 nello stato del Tennessee, Randall Wallace si diploma alla E.C. Glass High School di Lynchburg (Virginia) per poi laurearsi all'Università Duke, dove studia Storia delle religioni. Si pensi all'importanza del fattore religioso in Braveheart - Cuore impavido in cui la figura del condottiero è accostata neanche troppo velatamente a quella di Cristo.
A tre anni dal kolossal di Gibson e a due dal televisivo Dark Angel, decide di provare a dirigere lui stesso, compiendo un salto a lungo sperato, con il riuscito e spettacolare La maschera di ferro. Una riscrittura veloce e intelligente del genere "cappa e spada", ispirata a Il visconte di Bragelonne di Alexandre Dumas, che si fregia di un grande cast di cui fanno parte Leonardo DiCaprio, in doppio ruolo, Jeremy Irons, John Malkovich, Gabriel Byrne e Gerard Depardieu.

Le guerre e la Nazione
Ormai consacrato alle grandi produzioni, Wallace è autore della sceneggiatura del verboso Pearl Harbor (2001) di Michael Bay, per cui riceve il ragguardevole compenso di due milioni di dollari. Rutilante storia di battaglie, amore e amicizia, imperniata sull'attacco subito dalla flotta USA ad opera delle truppe aero-navali giapponesi il 7 dicembre del 1941, la costosissima pellicola è più incentrata sulle vicende personali dei protagonisti che sull'entrata in guerra dell'America nel secondo conflitto mondiale cui fece seguito l'avvenimento.
L'anno successivo, torna dietro alla macchina da presa per raccontare un altro sanguinoso inizio bellico con la battaglia della Drang Valley che diede inizio alla tragedia del Vietnam, scegliendo come attore protagonista quel Mel Gibson a cui tanto deve, con il retorico We Were Soldiers - Fino all'ultimo uomo (2002). Attraverso la vita ordinaria di una casalinga che alleva, per volontà e dedizione, un cavallo straordinario, con Un anno da ricordare (2010), dirige poi una storia tipicamente americana, ma altrettanto vera, che racconta di sogni, speranze e sacrifici, trovando un nuovo equilibrio tra forza narrativa e efficacia spettacolare. Mentre il titolo del suo prossimo lavoro da regista, Love and Honor, pare tornare ad orizzonti che guardano ancora in grande, insieme ad altri blasonati colleghi rispolvera Jules Verne per lo script di un venturo film di David Fincher tratto da "Ventimila leghe sotto i mari".