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Mel Brooks

Mel Brooks (Melvin Kaminsky). Data di nascita 28 giugno 1926 a New York City, New York (USA).
Nel 1969 ha ricevuto il premio come miglior sceneggiatura originale al Premio Oscar per il film Per favore non toccate le vecchiette. Mel Brooks ha oggi 97 anni ed è del segno zodiacale Cancro.

L'ultimo folle di Hollywood

A cura di Francesca Pellegrini

La comicità è solo un'altra difesa contro l'universo." ; "Tragedia è se mi taglio le dita... Commedia è se camminando cadi in una fogna aperta e muori." ; "Sono stato accusato di volgarità. Io dico che è una stronzata." Sono proprio queste significative citazioni, partorite dal genio dell'ilarità Mel Brooks, a offrirci lo spunto per procedere nell'ardua missione di tracciare il profilo di colui che, da timido ragazzino ebreo oggetto di scherno, diventò il maggiore parodiante che il mondo della celluloide avesse mai osato concepire.

Le origini
Melvin Kaminsky nasce a Brooklyn il 28 Giugno 1926 da Maximillian, assistente, e Kate "Kittie" Brookman, operaia. Figlio di immigrati ebraico-russi, il divo ha tre fratelli: Irving, Leonard e Bernard che ora svolgono, rispettivamente, la professione di chimico, proprietario di un bookstore e burocrate. Il nonno paterno Abraham era un pescivendolo che, nel 1893, si spostò negli Stati Uniti con la moglie Bertha e i dieci pargoli. A soli due anni, il piccolo Mel perde il papà 34enne, stroncato da un tumore renale: la madre Kittie che fatica a sbarcare il lunario dovrà provvedere da sola ai bambini. Nel 1930 la famiglia Kaminsky si trasferisce in un modesto appartamento di Williamsburg. Di bassa statura e tutt'altro che carino, il bimbo diviene il facile bersaglio dei compagni di scuola. La sua brillante testolina, tuttavia, riesce a sviluppare una vivace comicità come reazione difensiva a quegli alunni che lo sbeffeggiano, soprattutto per le sue origini.
Frequenta le elementari alla Public School 19 e, dopo essersi iscritto all'istituto Francis Scott Key, studia all'Abraham Lincoln High School di New York. Conseguito il diploma nel 1944, il fanciullo si arruola nell'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale: ricevuto l'addestramento militare in Virginia, Melvin è chiamato a servire la patria in Germania, completando il suo incarico nel New Jersey. È proprio nel periodo del conflitto che il giovane regala momenti piacevoli ai commilitoni, improvvisando per loro buffi sketch. Tornato agli abiti civili, cambia il suo nome in Mel Brooks (usa il cognome di mamma semplificato) prefissandosi una nuova missione: quella di far divertire la gente. Comincia a inscenare gag come cabarettista nei club notturni nella città: la leggenda narra che, quando si ritrovava davanti a una platea difficile, usasse troncare tutto e tuffarsi vestito in piscina, come disperato rimedio per scatenare risate.

Gli inizi nel mondo dello spettacolo
Il 1949 lo vede debuttare nei panni di autore nella serie The Admiral Broadway Revue: negli anni successivi, Brooks scrive i testi per alcune importanti trasmissioni televisive, tra le quali spicca il Your Show of Shows di Sid Caesar, dove l'artista in erba si ritrova a creare battute (il tema su cui vertono è principalmente anti-semita) per invitati di riguardo come Woody Allen. Nel 1961, in seguito d un'unione lunga un decennio, Mel divorzia da Florence Baum, dalla quale ha avuto Stefanie, Nicky e Eddie: quest'ultimo manager di una band chiamata "Early Edison". Dodici mesi più tardi, da vita al corto animato Il critico, facendo conseguire un Oscar al regista Ernest Pintoff. Il 5 Agosto del 1964, corona il suo sogno d'amore convolando a nozze con Anne Bancroft, incontrata in un talk show. Si dice che il divo abbia allungato una consistente mancia a una collaboratrice della bruna star, per avere una soffiata sul ristorante che l'avrebbe ospitata nella serata: così, quella stessa notte, l'astuto ometto si reca nel locale per urtare "accidentalmente" contro la provocante "Mrs. Robinson". La coppia che darà alla luce Maximilian (futuro screenwriter) pronuncia il fatidico "sì" tra le mura di City Hall, davanti a un passante scelto come testimone.

Il successo e l'Oscar
La svolta che dà un'impennata decisiva alla carriera di questo pilastro dello humor avviene nel 1968: giunto al suo 42esimo compleanno, l'entertainer esordisce dietro la macchina da presa della nazi-comedy Per favore, non toccate le vecchiette, per la quale cura anche musica e script. Il copione inizialmente non piace al produttore Joseph E. Levine, determinato a stroncare il progetto: è solo grazie all'influente Peter Sellers che le strampalate vicende di due ambiziosi imbroglioni si tramutano nel film che ha segnato il mitico connubio tra Mel e l'irresistibile Gene Wilder, il quale annovera le sue medesime radici.
Ottenuto l'Academy per la Migliore Sceneggiatura Originale, il cineasta ne adatta l'omonimo musical per Broadway, spettacolo che si è accaparrato ben 12 Tony Awards nel 2001 (record assoluto nella storia del teatro) e che, ancora oggi, segna il tutto esaurito. Nel 2005 Susan Stroman, sotto la preziosa guida di Brooks, gira il remake The Producers - Una gaia commedia neonazista. Pazzo per la letteratura russa, il filmaker, nel 1970, traspone per il grande schermo Il mistero delle dodici sedie, basato su una singolare novella di due giornalisti sovietici. Nei quattro anni che seguono, Mel rende un sarcastico omaggio al western, offrendoci anche una pungente satira sul razzismo in Mezzogiorno e mezzo di fuoco.

Frankenstein Junior: la miglior parodia cinematografica di sempre
Nello stesso periodo, l'impareggiabile artista genera la sua creatura più maestosa, quella che verrà insignita del titolo di "Miglior Parodia Cinematografica di Tutti i Tempi": Frankenstein Junior. Rivisitazione farsesca delle pellicole horror di James Whale, questo "mostruoso" capolavoro, caratterizzato da una splendida fotografia in puro stile anni '20, nonché da un cast superlativo, proietta il nostro adorabile mascalzone tra le stelle del firmamento di Hollywood.
Successivamente, il mattatore recluta una nutrita troupe di super-stars per celebrare a suo modo i film muti nello sbalorditivo L'ultima follia di Mel Brooks, si prende gioco dei gialli di Alfred Hitchcock ( in particolare de La donna che visse due volte ) nel "vertiginoso" Alta Tensione, e viaggia nel tempo ne La pazza storia del mondo, strizzando l'occhio a opere come 2001 Odissea nello Spazio di Kubrick.
In quegli anni viene affascinato dal suggestivo libro "The Elephant Man: A Study in Human Dignity" di Sir Frederick Treves e Ashley Montagu, biografia di John Merrick, un uomo vissuto nel tardo Ottocento e orrendamente deformato da una malattia genetica. Deciso a produrlo, persuade il collega David Lynch a dirigerne un lungometraggio, stabilendo di non apparire tra i crediti per evitare che il pubblico lo associasse a una commedia. Il dramma si fregiò di otto candidature alle ambite statuette, consacrando il talento del regista di Twin Peaks. Il 1987 lo trova a burlarsi della saga di Guerre Stellari, in una delle opere di maggior spasso ideate nella Fabbrica dei Sogni: Balle Spaziali. In seguito, il regista, ispirato da Frank Capra, è sul set di Che vita da cani!. Tra il 1993/'95, si farà beffa del Principe dei Ladri in Robin Hood: un uomo in calzamaglia ma anche del vampiro succhiasangue sorto dalla mente di Bram Stoker, in Dracula: morto e contento. Director, show man, interprete, sceneggiatore, producer, compositore: Mel Brooks è un esilarante pout-pourri di abilità intrattenitive! Adora la canzone "Yankee Doodle Dandy" di George M. Cohan, nonché pellicole come Ladri di BicicletteeLa Grande Illusione.È inoltre un ottimo amico di Ezio Greggio: ha recitato per lui ne Il silenzio dei prosciutti e Svitati, ingaggiandolo, a sua volta, in un cameo (il cocchiere squilibrato) in Dracula: morto e contento. Ecco i favolosi cinque attori fedelissimi al cineasta: Gene Wilder, Dom DeLuise, Madeline Kahn, Cloris Leachman e Marty Feldman.

Gli ultimi anni
Il 6 Giugno del 2005, il cancro strappa dalle braccia del divo la compagna di una vita, Anne Bancroft. Come Hitchcock, anche Mel Brooks, ama apparire nei suoi film. L'unico nel quale non compare affatto è, paradossalmente, il suo più celebre, Frankenstein Junior.

Ultimi film

Documentario, (USA - 2018), 101 min.

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