Architetto, nel 1947 entrò nel mondo del cinema in qualità di scenografo di un importante film di Giuseppe De Santis, Caccia tragica, che affrontava la dolorosa condizione del mondo contadino padano sconvolto dalla guerra e costretto a far fronte a gravissimi problemi, come la condizione dei reduci, il banditismo, la borsa nera. I validi risultati artistici ottenuti da Egidi fecero sì che egli collaborasse negli anni successivi alla realizzazione di numerosi film, alcuni dei quali assai pregevoli, dimostrando non soltanto attenzione e senso estetico nella scelta dei particolari di ambiente, ma anche la capacità di interpretare con viva sensibilità poetica il mondo interiore e i moduli espressivi dei registi per cui lavorava. Da questo punto di vista può essere considerata esemplare la sua collaborazione con Pietro Germi, sia in film di argomento storico-sociologico, come Il brigante di Tacca del Lupo (1952), sia in film di satira di costume come Divorzio all'italiana (1961) e Sedotta e abbandonata (1964). Il primo dimostra infatti come Egidi abbia saputo inserire le vicende del protagonista in un adeguato sfondo paesaggistico, che ne potenzia la drammaticità; negli altri due, la meticolosa ricostruzione degli interni, specchio di una nobiltà ormai in completa decadenza in Divorzio all'italiana, e di una borghesia meschina ed ipocrita in Sedotta e abbandonata, testimonia la profondità della ricerca operata da Egidi nell'intreccio delle situazioni e nella psicologia dei personaggi.