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Luca Ronconi

Luca Ronconi è un attore tunisino, regista, scrittore, sceneggiatore, è nato il 8 marzo 1933 a Susa (Tunisia) ed è morto il 21 febbraio 2015 all'età di 82 anni a Milano (Italia).

Lo sperimentatore del teatro italiano

A cura di Fabio Secchi Frau

Attore e regista teatrale italiano che divenne una delle figure più significative del teatro italiano del secondo Novecento per le grandi sperimentazioni e innovazioni nella messa in scena di prosa e lirica. Fu il direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, del Teatro Stabile di Roma e del Piccolo Teatro di Milano.

Studi
Luca Ronconi nacque l'8 marzo 1933 a Susa, in Tunisia. Desideroso di fare l'attore, studiò recitazione all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma nel 1953 ed esordì inizialmente come attore teatrale in "Tre quarti di luna" di Luigi Squarzina, diretto proprio da Squarzina e da Vittorio Gassman. Passò poi ai palchi diretti da Orazio Costa, Giorgio De Lullo e Michelangelo Antonioni.

L'incontro con il cinema
Il primo contatto con il cinema avvenne invece nel 1954, quando cioè Lionello De Felice lo scelse per Cento anni d'amore. Lo stesso anno, fu diretto in un ruolo più consistente anche da Marcello Pagliero in Vergine moderna. Ritornò davanti a una cinepresa nel 1958, diretto da Mario Amendola, in I prepotenti e l'anno seguente in Prepotenti più di prima di Mario Mattòli.

Il debutto come regista teatrale
Nel 1963, debuttò come regista teatrale con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volonté, facendosi notare come esponente dell'avanguardia teatrale per le forti sperimentazioni.

La prima e unica sceneggiatura cinematografica
La sua prima e unica sceneggiatura cinematografica fu invece L'uomo che ride (1966) di Sergio Corbucci.

La fama con l'"Orlando furioso"
Nel 1969, grande fama ebbe il suo spettacolo "Orlando furioso" di Ariosto, in una versione di Edoardo Sanguineti e con la scenografia di Uberto Bertacca, che rivoluzionò il mondo teatrale con ben 40 attori che si spostavano su palchi mobili. La rappresentazione fu così interessante e anomala da essere messa in scena anche fuori dall'Italia (nota in tutto il mondo la tournée newyorkese). A questa versione, ne seguì una cinematografica, nel 1974, con Massimo Foschi e Mariangela Melato e una televisiva, nel 1975, in prima serata la domenica.

Direttore della Sezione Teatro alla Biennale
Negli anni a venire, collaborò con diverse istituzioni teatrali, fra cui la Biennale di Venezia, di cui divenne direttore per la Sezione Teatro dal 1975 al 1977. Fra il 1977 e il 1979, invece, fondò e diresse il Laboratorio di progettazione teatrale di Prato, mentre parallelamente mise in scena spettacoli memorabili come: "Orestea" di Eschilo (1972); "Utopia" di Aristofane (1976); "Baccanti" di Euripide (1977); "La torre" di Hugo von Hofmannsthal (1978); "Ignorabimus" di Arno Holz (1986); "Tre sorelle" di Checov (1989).

Dal Teatro Stabile di Torino a quello di Roma
Passato alla direzione del Teatro Stabile di Torino, rimanendo in carica dal 1989 al 1994, realizzò l'imponente allestimento (ben sessanta attori) di "Gli ultimi giorni dell'umanità" di Karl Kraus. Dal 1994, oltre a dirigere "I giganti della montagna" di Pirandello a Salisburgo, venne scelto come direttore artistico del Teatro di Roma, rimanendo in carica fino al 1998. Furono gli anni di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Gadda (1996), "Davila Roa" di Alessandro Baricco (1997) e "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij (1998).

Direttore del Piccolo Teatro di Milano
Nel 1999, divenne invece direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, accanto a Sergio Escobar. Arrivarono così: "La vita è sogno" di Pedro Calderón de la Barca; "Il sogno" di August Strindberg; "Infinities" di John David Barrow". Fu anche regista lirico. Profondamente antiberlusconiano, nel 2002, mise in scena "Le rane" di Aristofane, inserendo i volti di uomini politici per contestare il dissenso nei confronti del Governo di Silvio Berlusconi II. Numerose furono le critiche da parte degli esponenti del centro-destra, ma grandi invece i plausi del pubblico e la critica, che premiarono il regista per la coraggiosa scelta di schierarsi. Nel 2006, realizzò cinque spettacoli per i XX Giochi Olimpici invernali di Torino, vincendo il Premio Ubu Speciale.

Onorificenze
Luca Ronconi ricevette lauree honoris causa all'università di Bologna, Perugia, Urbino e Venezia, nonché il Leone d'Oro alla Carriera da parte della Biennale di Venezia.

Morte
È morto il 21 febbraio 2015 al Policlinico di Milano dove venne ricoverato.

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giovedì 26 ottobre 2017
Paola Casella

Ha solo 31 anni ma una notevole esperienza teatrale e cinematografica, e nel 2012 ha conquistato il prestigioso Premio Ubu. Dopo essere stata la figlia di Fabrizio Gifuni in Noi 4 di Francesco Bruni e Fransiska in Dove cadono le ombre di Valentina Pedicini, oggi Lucrezia Guidone interpreta il ruolo della moglie di Alessio Boni ne La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi. La ragazza nella nebbia è la storia dell'agente speciale Vogel che viene inviato in una cittadina isolata in una sperduta valle montana, per investigare sul caso di una sedicenne scomparsa

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