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Julian Schnabel

Julian Schnabel è un attore statunitense, regista, produttore, sceneggiatore, montatore, è nato il 26 ottobre 1951 a New York City, New York (USA).
Nel 2008 ha ricevuto il premio come miglior regia al Golden Globes per il film Lo scafandro e la farfalla. Dal 2007 al 2008 Julian Schnabel ha vinto 2 premi: Festival di Cannes (2007), Golden Globes (2008). Julian Schnabel ha oggi 72 anni ed è del segno zodiacale Scorpione.

Il pittore-cineasta che racconta vite straordinarie

A cura di Nicoletta Dose

Un uomo all'apparenza burbero ma dall'animo sensibile che si mette alla prova in vari campi artistici grazie ad un talento che nasce nella pittura e si anima di nuovi significati al cinema. I suoi amici lo definiscono "larger than life" perché in lui tutto si mescola per diventare prodotto artistico.
Schnabel è una forza della natura (fisica soprattutto se si pensa che pesa più di 140 chili), perché è immerso pienamente nelle dinamiche commerciali, oltre che artistiche. Le conosce e le sa sfruttare, come quando ha realizzato un letto in acciaio per il quale la sua seconda moglie ha messo sul mercato una linea di lenzuola in cotone e lino che vende nel suo negozio Olatz. Ma non solo. Il titolo "Every silver lining has a cloud" a molti non dirà nulla ma agli appassionati di musica sì: è infatti il disco inciso dall'artista, un piccolo cult che si può comprare su Amazon a 2 dollari. E fa rientrare la sua passione per la musica anche al cinema con uno splendido documentario su Lou Reed (Lou Reed's Berlin presentato con successo alla Mostra del cinema di Venezia nel 2007).
Laureato in arte all'università di Houston, Julian ha allestito la sua prima mostra nel 1979 alla Mary Boone Gallery di New York. Da quel momento in poi è un susseguirsi di successi, tanto che le sue opere, dalla scultura alla pittura, sono esposte nei musei e nelle collezioni di tutto il mondo, dal MOMA di New York al Guggenheim di Bilbao, diventando un esponente di spicco del neoespressionismo.
A metà degli anni Novanta deve aver pensato che il cinema potesse essere una forma d'espressione a lui congeniale e intraprende questa strada da avventuriero. Nel 1996 realizza Basquiat, bio-pic sulla vita del pittore omonimo che fu il primo artista nero ad ottenere un riconoscimento internazionale. Ottima colonna sonora, bravi interpreti tra cui spicca David Bowie nei panni di Andy Warhol e una discrezione ammirevole del regista che non scade nell'agiografia e costruisce un ritratto veritiero del pittore di Brooklyn. Nel 2000 è la volta di Prima che sia notte, dove affronta la storia vera di uno scrittore e poeta cubano in esilio, interpretato magistralmente da Javier Bardem che, a causa della sua omosessualità venne perseguitato in continuazione. La vicenda è drammatica e Schnabel riesce a non scadere nel patetico, confrontandosi con un cinema impegnato che, pur lasciando sullo sfondo le vicende politiche, non banalizza il momento storico raccontato. In più offre allo spettatore uno straordinario gioco di colori e di visioni che solo un pittore sensibile come lui avrebbe potuto realizzare sul grande schermo.
Se nella vita sembra accettare facilmente gli aspetti più glamour, come regista predilige quelli più tragici, a volte estremi. La malattia del padre, un immigrato ebreo cecoslovacco, scomparso a più di novant'anni, lo ha avvicinato al libro "Lo scafandro e la farfalla" di Jean-Dominique Bauby, dal quale ha tratto l'ispirazione per l'adattamento cinematografico. Nei primi 20 minuti de Lo scafandro e la farfalla (2007) lo spettatore vede esattamente quello che vede Bauby. Solo dopo la macchina da presa svela il personaggio (interpretato dall'attore francese Mathieu Amalric). La cosa inattesa è che il film fa spesso ridere, perché il libro rivela lo humour indomabile dell'autore (per esempio il flashback di una gita a Lourdes con l'amica, drammaticamente poco erotica). È interessante come la pellicola sia un esempio di commistione di arti, peculiarità di Schnabel: i titoli di testa scorrono su immagini di radiografie che l'artista ha scovato in un decadente ospedale marittimo di Berck, in Normandia, una delle locations del film. Subito ha pensato di trasformarle in quadri, così le ha fotocopiate e messe su tele. Da questa idea bizzarra è nata anche una mostra alla galleria Gagosian di Los Angeles.

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