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Patrice Leconte

Patrice Leconte. Data di nascita 12 novembre 1947 a Parigi (Francia). Patrice Leconte ha oggi 76 anni ed è del segno zodiacale Scorpione.

Patrice Lecont-raire

A cura di Fabio Secchi Frau

Jean Rochefort e Daniel Auteuil sono, oltre che i lumi del suo cinema, i suoi migliori amici. Regista di un cinema sconcertante per leggerezza e poesia che è passato da modesto intrattenitore da sala a un impedibile autore di serie A per il suo mix di delicatezza e ambiguità. Patrice Leconte è un maestro dei contrari, da sempre: amore e indifferenza, vita e morte, ascoltatori e parlatori, chi prende il treno e chi li guarda, si alternano in una danza di sequenze che hanno fissato il suo stile con solidità e sensibilità.
Dopo l'infanzia trascorsa a Tours, ha cominciato ad appassionarsi al cinema già nell'adolescenza quando, a soli 15 anni, ha diretto alcuni piccoli filmini amatoriali. Nel 1967, si trasferisce nella capitale francese, dove frequenta l'Istituto di Alti Studi Cinematografici. Collaboratore dei "Cahiers du cinéma", inizia a realizzare alcuni cortometraggi e, contemporaneamente, interviene nella rivista "Pilote", per la quale produce illustrazioni e numerosi spot pubblicitari fra il 1970 e il 1974.
Nel 1976, realizza il suo primo lungometraggio, la commedia Il cadavere era già morto, storia di due poliziotti pasticcioni degli anni Cinquanta, che scoprono un assassinio. La pellicola si segna per il suo lieve umorismo e per aver messo in luce colui che sarà uno dei suoi attori feticcio: Jean Rochefort. Prolifico autore, sarà il regista di una ventina di opere cinematografiche ottenendo un buon successo internazionale, grazie alla sua ironia e alle ambientazioni stravaganti e lontanamente angoscianti. Il cinema di Leconte ha la caratteristica di essere del tutto artigianale, infatti realizza personalmente le inquadrature dei suoi film. «Ho cominciato a fare da solo le inquadrature [...] e da allora non ho più lasciato la macchina da presa a nessuno, semplicemente perché l'inquadratura fa parte integrante della regia». Fra i suoi film più riusciti: Tandem (1987), sempre con Rochefort, L'insolito caso di Monsieur Hire (1989), tratto da un romanzo di Georges Simenon, e per finire l'indimenticabile Il marito della parrucchiera (1990) con la nostra Anna Galiena in una versione sessualmente conturbante. Gli anni Novanta sono gli anni di conferma del suo stile. È un cinema che parla di seduttrici fatali (Il profumo di Yvonne, 1994), ma soprattutto di quell'aristocrazia che si va spegnendo e che, come ben mostra nel suo capolavoro Ridicule (1996), con Fanny Ardant e Rochefort, è viziosa e velenosa. Quattro César, un David di Donatello e una nomination all'Oscar per questa pellicola ambientata nella corte di Versailles, apprezzata per il suo stile asciutto e limpido. Segue La ragazza sul ponte (1999), storia d'amore fra Daniel Auteuil, nella parte del lanciatore di coltelli Boris, e Vanessa Paradis in quella della tentata suicida Adele, girato interamente in bianco e nero e considerato uno dei più bei film sentimentali che la Francia abbia sfornato nell'ultimo decennio di secolo. Mentre il nuovo millennio porta il lento e curioso L'amore che non muore con il trio Juliette Binoche, Emir Kusturica e Daniel Auteuil (che diverrà anche lui uno dei suoi attori feticcio).
Infine, con la grazia sapiente che lo contraddistingue, firma il suo miglior film L'uomo del treno, con Jean Rochefort e Johnny Hallyday, bizzarra storia di uno scambio di vite che vinse il David di Donatello come miglior film straniero. Dirigerà poi Laetitia Casta nel ruolo di una prostituta d'alto borgo ne Rue Des Plaisirs (2002), Sandrine Bonnaire nei panni di una paziente di un finto psicanalista ne Confidenze troppo intime (2004), nonché di nuovo Auteuil ne Il mio migliore amico (2006). Nel 2012 stupisce con un film d'animazione molto particolare, La bottega dei suicidi. Nel 2014 dirige Una promessa, mentre dopo la commedia Tutti pazzi in casa mia (2015), scrive e dirige Maigret (2022).
Regista di indubbio talento, da sempre circondato da attori che conoscono bene il loro mestiere, Leconte è decisamente raffinato e prezioso nel suo stile. Non manca mai del "necessaire" che lo fa un autore tipicamente francese: piccante, ideale, sobrio, completo. E ogni sua pellicola è denotata da un tocco di classe inarrivabile, au contraire di molti altri connazionali.

Ultimi film

Drammatico, (Francia - 2022), 89 min.
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