Dopo avere conseguito il diploma in recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia, entrò a far parte del mondo del cinema interpretando una piccola parte in Peccato che sia una canaglia (1955, Alessandro Blasetti). In seguito, ebbe modo di lavorare con registi di valore, anche se in ruoli di secondo piano; ad esempio, Federico Fellini, gli assegnò la parte di un "paparazzo" ne La dolce vita e un'altra particina in Otto e mezzo. Qualche anno dopo, Paradisi portò a termine un'ottima caratterizzazione in Un eroe del nostro tempo (1960, S. Capogna); tuttavia, piuttosto che impegnarsi a sviluppare e a raffinare le sue valide qualità drammatiche, preferì dedicarsi all'attività di aiuto-regista che svolse dal 1959 al 1967, dirigendo nel 1963 anche un film musicale. Passò alla regia nel 1970, con lungometraggi di buona qualità, fra i quali possiamo ricordare Ragazzo di borgataun film di costume, l'Horror Stridulum e il film-commedia Spaghetti House. Pur continuando a svolgere un'intensa attività di regista nel cinema, nel teatro e nel settore pubblicitario, nel 1972 Paradisi tornò a recitare nel film Correva l'anno di grazia 1870...(A. Giannetti), in cui diede vita al personaggio di un detenuto