Uno dei più importanti registi d'animazione giapponese e attualmente direttore della Toei Animations, una delle più antiche case di produzione di anime del mondo.
Studi
Tomoharu Katsumata nasce il 4 febbraio 1938 nella Prefettura di Shizuoka (Giappone). Appassionato fin da bambino all'arte pittorica, dopo aver terminato il liceo, si iscrive alla Nihon University College of Art. Con il conseguimento della laurea, entra a far parte della casa di produzione cinematografica Toei.
Assistente regista di Eiichi Kudô
Nello studio di Kyoto, trova inizialmente lavoro come assistente regista di enormi personalità del cinema giapponese come Eiichi Kudô, Masahiro Makino e Yasushi Kato, partecipando alla realizzazione di film come la saga samurai di Jirochô kesshôki (1960), ma anche all'adattamento cinematografico del romanzo "Chii Sakobe".
Regista nel dipartimento animazione
Trasferitosi, intorno alla seconda metà degli Anni Sessanta, nel dipartimento della Toei denominato Toei Animation Co., Ltd (ora semplicemente Toei Animation), che si occupava esclusivamente dei film d'animazione, diventa il regista di alcuni episodi di anime a puntate come: Ken the Wolf Boy (1963); Sally la maga (1967); Cyborg 009 (1968); Lo specchio magico (1969); Pyun Pyun Maru (1967-1970) e Sabu to Ichi torimono hikae (1969). Il buon successo, anche internazionale, di alcuni di questi cartoni animati, lo portarono a essere promosso a produttore.
La sceneggiatura del gatto con gli stivali
Durante la prima metà degli Anni Settanta, scrive invece la sceneggiatura della nota fiaba cinquecentesca di Giovanni Francesco Straparola, che poi verrà adattata nel lungometraggio animato Il gatto con gli stivali in giro per il mondo (1976) e che era già stato portato sul grande schermo nel 1972 con Continuavano a chiamarlo il gatto con gli stivali. L'enorme popolarità di queste opere, portò la Toei a prendere il gatto parlante come suo simbolo.
La collaborazione con Toshio Masuda
Sempre intorno agli Anni Settanta, stringe una proficua collaborazione con il regista di live-action Toshio Masuda, che coadiuverà per buona parte della sua carriera sempre come aiuto regista in svariati progetti audiovisivi.
Gli Anni Settanta
Malgrado occupasse già una posizione da produttore, Katsumata sceglie di continuare parallelamente la carriera di regista e si impegna nella realizzazione delle serie animate, principalmente tratte dai manga del grande autore Go Nagai: Mazinga Z (1972); Devilman (1972); Cybernella (1974); Il grande Mazinga (1974); Atlas Ufo Robot (1975); Gaiking Il robot guerriero (1976) e Capitan Futuro (1978). In questo decennio, occupa anche la posizione di direttore dell'animazione nel lungometraggio Addio Yamato (1978) e firma come regista La sirenetta (1975).
Gli Anni Ottanta
Negli Anni Ottanta, il suo talento registico fiorisce verso la fantascienza con lo splendido Capitan Harlock: L'Arcadia della mia giovinezza (1982), tratto dal manga del genio di Leiji Matsumoto, ma soprattutto con le serie animate Ken il Guerriero (1985-1986), Ginga: Nagareboshi gin (1986) e I cavalieri dello Zodiaco (1986-1987).
Gli Anni Novanta e Duemila
Con la crisi dell'animazione giapponese degli Anni Novanta, Katsumata smette di dirigere pellicole animate e si focalizza, invece, sul suo lavoro di produttore. Anche se, ritrovando l'amico Toshio Masuda, cercherà di realizzare la trilogia Sangokushi che vedrà la luce fra il 1992 e il 1994. Ritornerà alla regia solo con gli Anni Duemila, quando cioè riprenderà in mano la saga dei Cavalieri dello Zodiaco con I Cavalieri dello Zodiaco Saint Seiya Hades - Capitolo Elisio (2008) e, parallelamente a questo, diventa direttore della Toei Animations.
