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Don Johnson

Don Johnson (Donnie Wayne Johnson) è un attore statunitense, regista, sceneggiatore, è nato il 15 dicembre 1949 a Flat Creek, Missouri (USA). Don Johnson ha oggi 74 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

Da Miami Vice con furore

A cura di Nicoletta Dose

Conosciuto soprattutto per il ruolo del temerario detective Sonny Crockett nella serie televisiva Miami Vice, Don Johnson è da decenni protagonista della cronaca rosa di livello internazionale. Ha fatto parlare di sé per i due matrimoni burrascosi con Melanie Griffith (il primo nel 1976, seguito da una sofferta separazione sei mesi dopo e il secondo nel 1989, durato meno di un decennio), oltre che per i numerosi flirt accumulati negli anni che vanno dalla ricercata artista Barbra Streisand alla nostrana pornostar Sofia Gucci.
Se la stampa glamour sembra soffermarsi soprattutto sullo stile di vita privato più che sulle doti artistiche dell'atletico attore, c'è da dire che il legame tra i ruoli che ha interpretato al cinema e le esperienze fuori dal set (parlando di guai giudiziari, il vizio del gioco e i problemi di droga e alcool) unisce la vita reale a quella recitata in modo indissolubile. Un'esistenza avventurosa, spesso in corsa ai limiti della legalità, che è talmente rocambolesca che potrebbe essere un ottimo soggetto cinematografico.
Figlio di un contadino del Midwest, cresce a Wichita nel Kansas ma dopo il divorzio dei genitori, avvenuto quando Don aveva appena sei anni, ritorna con la madre nel Missouri. Di temperamento ribelle, a dodici anni si diverte con piccoli imbrogli da ladro principiante che lo portano ad affrontare giovanissimo le prime beghe giudiziarie. Con la frequentazione del Riformatorio raddrizza il suo comportamento istintivo e si diploma nel 1967, terminando gli studi alla High School di Wichita.
Allo studio affianca fin dall'inizio la passione per la recitazione: cerca giovanissimo di sfondare nel mondo dello spettacolo facendo la sua prima comparsata sul piccolo schermo come concorrente del popolare show televisivo Il gioco delle coppie sul finire degli anni '60. Ma i primi veri successi arrivano a teatro, soprattutto grazie allo spettacolo "Your own thing", un'opera rock messa in scena a San Francisco sulla base de "La dodicesima notte" di William Shakespeare che gli permette di farsi notare sulla stampa specializzata e di sbarcare qualche anno dopo al cinema, in alcuni film indipendenti. Nel 1972 recita in The Harrad experiment a fianco di Tippi Hedren, attrice lanciata da Alfred Hitchcock e soprattutto madre di Melanie Griffith, allora appena quindicenne ma già pronta al matrimonio con Don. Dopo il fallimento della loro storia d'amore, per l'attore si apre un periodo buio in cui accumula solo ruoli marginali in film di poco conto.
Numerose comparsate in film tv e telefilm gli permettono però di farsi notare al momento giusto: nel 1984 viene chiamato per interpretare Sonny Crockett in Miami Vice, serie che riscuote fin da subito un grandissimo successo. Nel frattempo va a convivere con l'attrice Patti D'Arbanville, che gli dà il suo primo figlio, mentre tra il 1987 e il 1990 incide anche un paio di album di discreto successo commerciale e un famoso duetto con Barbra Streisand, "Til I loved you". Chiuso Miami Vice, nel 1989 si risposa con Melanie Griffith, ma dopo la nascita di una figlia, il divorzio arriva puntuale e anche stavolta il loro rapporto si conclude qualche anno dopo.
Se la vita privata entra in un tunnel senza ritorno (fatto anche di dipendenze da gioco e di stupefacenti), quella lavorativa, sfruttando l'onda del successo televisivo, decolla rapidamente. Affezionato al ruolo da duro dal cuore buono nel 1990 è nel drammatico Hot Spot - Il posto caldo di Dennis Hopper, nel poliziesco Harley Davidson and the Marlboro Man (e il titolo dice già tutto sul temperamento della coppia di centauri protagonisti, alle prese con partite di droga, scontri tra criminali e fughe ad alta velocità) e nel legal thriller Per legittima accusa diretto da Sidney Lumet. In versione comica e a tratti sentimentale lo ritroviamo in Paradise - La strada per il paradiso (1991), dov'è l'amante di Melanie Griffith e amico del piccolo Elijah Wood, nel remake Nata ieri (1993) e nello sportivo Tin Cup (1996) con Kevin Costner e la statuaria Rene Russo, storia a lieto fine per gli amanti del golf.
Con questi ultimi film la carriera di Don sembrerebbe proseguire senza intoppi ma i problemi con la legge gli impediscono di realizzarsi totalmente nel lavoro. Ma non c'è nulla di definitivo. Dopo la ritrovata fortuna in ambito televisivo con la serie Nash Bridges (1996-2001), l'attore ritorna sul grande schermo nel 2003 con un film importante, dal cast stellare: Le valigie di Tulse Luper - Parte I. La storia di Moab di Peter Greenaway. La genialità del bizzarro regista inglese perde con questa pellicola le potenzialità del passato ma il film è comunque espressione di un intellettualismo raro da incontrare, un'ottima vetrina per Don Johnson, relegato spesso al ruolo da duro, e qui invece in un ruolo di interessante spessore psicologico.
Dal matrimonio con Kelley Phleger (avvenuto alla fine degli anni Novanta) l'attore sembra aver trovato una certa serenità e una nuova energia positiva. Dopo la prima incursione in Italia con Bastardi (2007) di Federico Del Zoppo e Andrés Arce Maldonado, tentativo poco riuscito di recuperare il genere del poliziottesco all'italiana (in cui viene chiamato a sostituire Gerard Depardieu, che rifiuta la parte), e il ruolo di un amante dei cavalli nel film indipendente Moondance Alexander, nel 2008 lavora con Jerry Calà in Torno a vivere da solo, seguito del film culto di Marco Risi, Vado a vivere da solo. Non poteva che invaghirsene anche Tarantino, che lo vuole con sé nel western Django Unchained.

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