Marcello Mastroianni l'ha ricordata come una delle attrici con lo sguardo più vispo dell'Argentina. Ma Betiana Blum non è solo questo. È la regina dello spettacolo comico argentino e spagnolo, è una delle più note attrici di teatro del suo Paese, tanto da aver ricevuto e ricevere ancora una valanga di prestigiosi premi sia dal pubblico che dalla critica.
Esordisce nel lontano 1969 nella soap opera Nuestra galleguita, seguita successivamente da Malevo (1972-1974), mentre il debutto cinematografico avviene nel 1972, sotto la regia di Manuel Antin ne La sartén por el mango. Interprete prediletta di Hugo Sofovich, che l'ha scelta per Un toque diferente (1977) e La noche del hurto (1976), ha continuato la sua carriera fra palco e set distinguendosi in oltre trenta film. Fra le sue commedie più note nel panorama latino-americano e spagnolo: Convivencia (1993) di Carlos Gavettini (per il quale ha ricevuto una nomination al Cinema Critisc Award) e Di questo non si parla (1992) di Maria Luisa Bemberg, dove ha diviso le inquadrature con il nostro Marcello Mastroianni. Sul finire degli anni Novanta, eccola emergere definitivamente in Bajo Bandiera (1997) di Juan José Jusid, con Omero Antonutti, Daniele Liotti e Alessandra Acciai, ma soprattutto con Esa maldita costilla (1999), sempre per la regia di Jusid e affiancata alla scoppiettante Rossy de Palma.
E dopo El mar de Lucas (1999) di Victor Laplace, arriva sugli schermi mondiali con la commedia rosa Reinas (2005) di Manuel Gòmez Pereira dove interpreta la suocera di un omosessuale allergico al pelo del suo cane (fatto che metterà a dura prova la storia d'amore del figlio). Assieme a Carmen Maura e Marisa Paredes, Betiana Blum è sicuramente una delle attrici sorridenti che la cinematografia dell'America del Sud ha donato al mondo intero.