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Joris Ivens

Joris Ivens (George Henri Anton Ivens). Data di nascita 18 novembre 1898 a Nijmegen (Paesi Bassi) ed è morto il 28 giugno 1989 all'età di 90 anni a Parigi (Francia).

Insieme con Robert Flaherty, uno fra i maggiori cineasti che hanno intieramente dedicato la loro carriera al documentario. Nel 1923 frequentò, a Berlino, i corsi universitari di fotochimica e nel 1928 girò il suo primo film, Il ponte, cui seguì nel 1929 Pioggia. In questo periodo, nell'ambito dei suoi interessi di creatore, prevalsero le ricerche di natura formale e sperimentale. Trasferitosi in Urss, nel 1932, diresse Komsomol, e nel 1933, in collaborazione con Henri Stork, realizzò Borinage, un reportage su uno sciopero di minatori belgi. Iniziò da questo momento una serie ininterrotta di peregrinazioni che portarono Ivens in diverse parti del mondo e fecero del cineasta olandese l'appassionato testimone di eventi storici di grande rilievo nelle vicende dell'ultimo trentennio. Ivens fu in Olanda (Zuiderzee e La nuova terra, 1934), in Spagna (The Spanish Earth, 1937), Cina (The Four Hundred Millions, 1939), USA (The Power and the Land, 1940), Canada (Aclion Stations, 1942), Indonesia (Indonesia Calling, 1946), nei paesi dell'Est Europeo (I primi anni, 1947). Allestì poi un film di montaggio per conto della Federazione sindacale mondiale (Il canto dei fiumi, 1954-'55); fu il supervisore di un film a episodi (La rosa dei venti, l955/'56) prodotto dalla Federazione internazionale delle donne; quindi tornò in Cina (Lettres de Chine, 1957); in Italia diresse per la Televisione L'Italia non è un paese povero, 1959; si recò in Africa (Demain a Nani guila, 1960), a Cuba (Carnet de via fe e Puebios en armas, 1961), nel Cile (A Vaiparaiso, 1962; Le traini de la Victoire, 1964), nel Vietnam (Le ciel la terre, 1965). Cronista sempre presente sui fronti ove si combatte la battaglia per l'emancipazione delle classi povere, Ivens trasse dalla cronaca occasioni per comporre opere di notevole tensione lirica e permeate di affiato epico. Accorto a valorizzare le risorse del mezzo cinematografico, si impose per il rigore formale dei suoi film e per una vena poetica che risaltò soprattutto in La Seme a rencontré Paris, 1957; Le mistral 1965 e L'olandese volante, 1966, componimenti solo all'apparenza privi di quell'impegno caratteristico della sua produzione documentaristica. Assertore di un ideale umanistico-rivoluzionario, si cimentò anche nel lungometraggio narrativo dirigendo, insieme con Gérard Philipe, Tili l'Espiégle ('56), ragguardevole per le soluzioni cromatiche adottate e per i rimandi pittorici alla scuola fiamminga.

Ultimi film

Fantastico, (Francia - 1988), 80 min.
Documentario, (USA - 1937), 53 min.
Documentario, (Belgio - 1934), 28 min.
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