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Ryuichi Sakamoto

Ryuichi Sakamoto è un attore giapponese, musicista, è nato il 17 gennaio 1952 a Tokyo (Giappone) ed è morto il 28 marzo 2023 all'età di 71 anni a Tokyo (Giappone).
Nel 1991 ha ricevuto il premio come miglior colonna sonora al Golden Globes per il film Il tè nel deserto. Dal 1988 al 1991 Ryuichi Sakamoto ha vinto 3 premi: Golden Globes (1988, 1991), Premio Oscar (1988).

Il Synth Orientale

A cura di Fabio Secchi Frau

La sua "Forbidden Colours", contenuta all'interno della pellicola Furyo con David Bowie, rimane uno dei suoi contributi più influenti e originali al mondo del cinema.
Rompendo le colonne sonore ferocemente e superbamente atonali degli Anni Sessanta e legate ad autori come Toru Takemitsu, e lasciandosi alle spalle le percussioni esplosive ed emozionali di compositori jazz come Toshiaki Tsushima, Ryuichi Sakamoto porta, tra gli Anni Ottanta e Novanta, una musicalità rinfrescante, travolgente e romantica, diventando (assiema Joe Hisaishi) uno dei più riconosciuti maestri della musica cinematografica (e non solo).
A differenza di molti, la carriera di Sakamoto non è iniziata con lavori televisivi. Verso la fine degli Anni Settanta, si impegnò a registrare con la sua band techno pop, la Yellow Magic Orchestra, composta anche da Haruomi Hosono e Yukihiro Takahashi, brani con motivi elettronici e con l'uso di sintetizzatori che colpirono non solo il pubblico giapponese, ma anche quello occidentale, preconfigurando l'era cyberpunk del cinema, che avrebbe dominato con titoli come Akira, Tetsuo e Terminator. Alla luce di ciò, Sakamoto è diventato un'ispirazione per giovani autori come Chu Ishikawa e, persino, Brad Fiedel.
Dopo lo scioglimento della band nel 1984, tutti membri della Yellow Magic Orchestra, si sono concentrati sulle loro carriere da solisti, ma questo improvviso isolamento ha prodotto in Sakamoto il desiderio di avvicinarsi al mondo del cinema.
Per l'appunto con Furyo di Nagisa Oshima (all'interno del quale recita anche il ruolo del Capitano Yonoi), è avvenuta la svolta di questo artista a livello internazionale. Mentre Joe Hisaishi commentava musicalmente Hana-bi - Fiori di fuoco e Principessa Mononoke, Sakamoto gioca con melodie minimali, con strumenti che entrano ed escono dolcemente dalla pellicola o, semplicemente, rimangono sullo sfondo. Il successo della colonna sonora di Furyo fu tale che il suo tema principale divenne sinonimo di tranquillità zen, tanto da essere usata ancora oggi in documentari, spot televisivi e in innumerevoli altri prodotti mediatici negli anni successivi.
Apprezzatissimo anche in Italia, ha collaborato con Bernardo Bertolucci per il film Piccolo Buddha e per Il tè nel deserto, che gli hanno fornito altre grandi opportunità per la maturazione di un sound che è diventato caratteristico della sua produzione, ma prima ancora per L'ultimo imperatore (1987), che è, secondo gli ammiratori, il suo capolavoro. Naturalmente sarebbe difficile opporsi a questo giudizio, ma la pura genialità del lavoro fatto per Furyo rimane nella Storia della Musica e del Cinema, malgrado non abbia conquistato alcun Oscar, che invece gli è stato conferito (assieme a un BAFTA e al Golden Globe) proprio per L'ultimo imperatore.
Sembra tuttativa che le opere successive di Sakamoto siano sfuggite al radar degli spettatori e abbiano però trovato tutto il consenso della critica. Un caso degno di nota è la partitura di Tabù - Gohatto, sempre diretto da Oshima, che appare molto più oscura del solito, con ticchettii di orologi in un infinito mare di atmosfere talvolta riempite da disperate note di pianoforte.
In tempi più recenti, Sakamoto ha trovato piacere a lavorare con molti musicisti (Iggy Pop, Caetano Veloso, Youssou N'Dour), ma ha continuato a concentrarsi sui suoi album da solista. Durante la sua visita all'ambasciata francese a Tokyo è stato insignito del grado di Officier de l'Ordre des Arts et des Lettres, anche alla luce del lavoro fatto per Seta di François Girard, che ripercorre le avventure di un francese in Giappone e il suo amore per una donna del posto.
Purtroppo, dopo una diagnosi di tumore alla gola nel 2014, ha dovuto annullare tutte le sue esibizioni e le sue apparizioni pubbliche, rivelando le condizioni del suo stato di salute in una lettera aperta al pubblico: "Dopo molte riflessioni e considerazioni, ho deciso di prendermi una pausa dal lavoro per concentrarmi sul trattamento terapeutico. Prometto di tornare dopo una completa guarigione".
Ritornerà forte come un leone per collaborare con il regista messicano Alejandro González Iñárritu e il suo Revenant - Redivivo, ritrovandosi di nuovo in prima linea fra i musicisti più fantasiosi del nostro tempo.
Con un approccio unico di composizione, miscelando splendide melodie, lavorando sui sintetizatori, utilizzando musiche orchestrali tradizionali, tracce di batteria, effetti sonori e insolite toni dai forti contrasti, ha creato colonne straordinarie che non smetteranno mai di affascinare e incantare non solo registi come Pedro Almodóvar, Brian De Palma e Abel Ferrara, ma anche il pubblico.

Studi e gli anni della YMO
Nato nel 1952 nel quartiere di Nakano, a Tokyo, figlio di un editore e di un'hair designer, è cresciuto nell'agiatezza, essendo suo nonno materno un importante uomo d'affari, presidente della Toa Domestic Aviation.
Inizia a suonare il pianoforte a tre anni e all'età di dieci impara la composizione sotto la guida di Taminosuke Matsumoto, professore all'Università delle arti di Tokyo. Ammiratore di Stravinskij, di Debussy e Bach, si diploma alla Shinjuku Yamabuki High School negli Anni Settanta ed è in quel periodo che comincia ad appassionarsi al jazz e al rock.
Finalmente iscrittosi all'Università delle arti di Tokyo, proprio sotto l'egida di Matsumoto, si interessa anche alla musica folk ed elettronica. Una volta laureato in composizione, comincia la sua carriera da musicista nell'ultima metà degli Anni Settanta, pubblicando il suo primo album "Disappointment - Hateruma" assieme a Toshiyuki Tsuchitori. Dopodiché, viene presentato al manager di Haruomi Hosono, che divenne un punto d'appoggio nella futura formazione della Yellow Magic Orchestra. Tastierista nelle prime canzoni di Tatsuro Yamashita e nell'album di Eiichi Ohtaki, lavora anche con la cantautrice Taeko Ohnuki, come suo arrangiatore.
L'incontro con Yukihiro Takahashi porterà alla formazione della suddetta Yellow Magic Orchestra, con la quale guadagna una popolarità esplosiva a livello nazionale, anche per il look da lui sfoggiato, che prevedeva un trucco molto pesante e abiti molto appariscenti, ma soprattutto faranno scandalo le sue esibizioni televisive, all'interno delle quali baciava degli uomini.

Il successo di "Forbidden Colors"
E forse furono proprio quei baci a spingere il cineasta Nagisa Oshima a sceglierlo per il ruolo del Capitano Yonoi nel film Furyo, accanto a David Bowie e a Takeshi Kitano, e poi ad affidargli la colonna sonora della pellicola che verrà proiettata al 36° Festival Internazionale del Cinema di Cannes.
Il singolo "Forbidden Colors", scritto con David Sylvian, si diffuse in tutto il mondo e il successo di Sakamoto come solista, lo spinse a sciogliere la Yellow Magic Orchestra.

L'Oscar per L'ultimo imperatore
Nel 1984, fonda con la moglie Akiko Yano, musicista jazz e pop, la MIDI Record. Poi nel 1987, accetta di lavorare con Bernardo Bertolucci alla colonna sonora di L'ultimo imperatore, assieme a David Byrne e Cong Su, ottenendo un Grammy Award, il Golden Globe e, soprattutto, l'Oscar. Mentre a Byrne spetta la parte più orientaleggiante della partitura, atta a sottolineare le tensioni create nella trama, e a Cong Su le musiche destinate alle scene ambientate nella Corte Imperiale, Sakamoto crea brani di estrema eleganza stilistica che commenteranno le scene con simbolici legami con l'Occidente.

Altri lavori
Trasferitosi alla Virgin Records, che voleva portarlo all'estero, non è mai andato incontro a un successo nelle vendite e così il suo contratto è stato annullato. Trasferitosi a New York, lasciata la Yano, ha composto musiche per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Barcellona, pur odiando eventi sportici che propagandassero il nazionalismo. Con un nuovo contratto, stavolta con la Warner, ha continuato a dividersi tra cinema e album, sposando sempre orientalismo con la musica moderna, come si evince dagli interessanti e apprezzati brani contenuti in pellicole come Le ali di Honneamise, Il tè nel deserto, Il racconto dell'ancella di Volker Schlöndorff, Tacchi a spillo, Tokyo Decadence (dove sfrutta ossessivamente i violoncelli del "Don Carlos" di Verdi), Piccolo Buddha, Omicidio in diretta, Love Is the Devil, il già citato Tabù - Gohatto (che forse raccoglie il maggior numero di musiche che riescono a coniugare l'erotismo sonoro dell'Oriente con l'algidità notturna del sound occidentale), Femme Fatale, Tony Takitani, Seta e il sentimentalismo di Donne senza uomini.

I ritiri per malattia
Il 10 luglio 2014, annuncia un tumore rinofaringeo e interrompe ogni sua attività, tornerà (con Alva Noto) nel 2015 con Revenant - Redivivo e nel 2020 con Il caso Minamata. Il 21 gennaio 2021, un altro annuncio sul suo stato di salute. Stavolta, si tratta di cancro al retto con lesioni metastatiche fino al polmone. Dopo una lunga operazione e una lunga riabilitazione, riesce comunque a portare a termine la partitura per Beckett (2021) di Ferdinando Cito Filomarino. Muore a marzo 2023.

Sakamoto editore
Sakamoto tra il 1984 e il 1989, è stato proprietario di una casa editrice privata, la Main Hall, che pubblicava esclusivamente suoi libri.

Vita privata
Ryuichi Sakamoto è stato sposato con Akiko Yano dal 1982 al 2006, dalla quale ha avuto come figlia la cantante Miu Sakamoto. All'interno della loro unione, ha però stretto relazioni extraconiugali con altre donne del suo entourage, dalle quali ha avuto altri figli.

Ultimi film

Drammatico, (Italia - 1987), 163 min.
Drammatico, (Gran Bretagna - 1983), 122 min.

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