Un visino pulito, fresco, da ragazza della porta accanto, dai modi garbati e dal portamento naturalmente raffinato, ma anche un'attrice capace con una strizzatina d'occhi, un movimento delle labbra, un agitare un dito, di esprimere una mimica da commediante di livello. Questa è stata Laura La Plante, la quale, dopo la solita gavetta di comparsate, poi di parti un po' più consistenti, divenne nota come Susan, la bionda figlia di Jiggs e Maggie, in Italia noti come Arcibaldo e Petronilla, i due protagonisti del divertente fumetto Bringing Up Father di Geo Mc Manus, nella sua trasposizione cinematografica.
A parte The Old Swimmin' Ole (1921), un film girato completamente senza didascalie, come partner di Charles Ray, e «813» (1920), dove interpretava la figlia di Arsenio Lupin, alla Universal, che le aveva offerto un discreto contratto, Laura si trovò impiegata in una serie di western con Hoot Gibson o Ray Stewart, ed in un paio di interminabili serials, Perils of the Yukon (1922) e Around the World in 18 Days (1923), pieni di azioni e di peripezie acrobatiche che Laura condivise con il protagonista, il legnoso William Desmond.
Fu Carl Laenmmle a sollevarla da questi filmetti di serie B, promuovendola protagonista di Sporting Youth (1924) al fianco di Reginald Denny, un giovane attore inglese che era stato chiamato a sostituire il defunto Wallace Reid nei film di ambiente automobilistico che tanto appassionavano le platee più giovanili. Nel film Laura è la figlia di un costruttore di auto che si innamora dello spericolato collaudatore, e riesce a vincere l'opposizione paterna e sposare l'uomo che ha scelto. Il film ha successo, la coppia piace, ma disgraziatamente l'attore ha un incidente e per un po' è costretto ad abbandonare ogni attività. Quando ritornerà al lavoro, Laemmle gli farà interpretare, sempre con Laura, The Fast Worker (1924) e The City of Stars (1925), due commedie brillanti, prive però di scene pericolose. Raggiunta ormai una ben stabile posizione, Laura appare in alcuni film di Clarence Brown, come l'eccellente Smouldering Fires (1925), per poi passare nelle mani di William Seiter, che poco dopo diverrà suo marito.
Seiter la dirige in Skinner's Dress Suit (1926), di nuovo in coppia con Denny, una commedia deliziosa, scoppiettante di esilaranti situazioni e dialoghi pepati. In questo film, forse il suo migliore, Laura è deliziosa con una nuova acconciatura di capelli biondochiari che hanno sostituito i riccioletti d'un tempo. Attrice tagliata per il genere sofisticato, di cui sono tipica espressione film come Poker Faces (1926), Beware of Widows o Silk Stockings (entrambi del 1927), Laura ha talvolta degli imprevedibili e repentini sbalzi di umore, impensabili in rapporto alla sua graziosa e carezzevole personcina e che contribuiscono - vedansi i due film di Paul Leni, The Cat and the Canary (1927) e The Last Warning (1929) - a creare una stuzzicante ambiguità di situazioni. Purtroppo venne anche spesso impegnata in film che non erano nelle sue corde, come Show Boat (1929), dove fu un'improbabile Magnolia o Captain of the Guard (1930), infagottata nei panni di una francesina innamorata dell'autore della Marseillaise.
L'avvento del sonoro portò un rallentamento nell'attività cinematografica di Laura, che preferì darsi al teatro. Apparve ancora in alcuni film, anche inglesi, ma ormai le sue parti diventavano sempre più marginali. E, alla fine degli anni Cinquanta, si ritirò da ogni attività.

Da Le dive del silenzio, Le Mani, Genova, 2001.