Uno degli ultimi pugili dell'età dell'oro negli anni ottanta, Ray Boom Boom Mancini era anche uno dei più popolari. Originario di piccola cittadina di Youngstown, in Ohio, Ray era amato dagli appassionati di pugilato non solo per il suo stile aggressivo, ma anche per il rapporto che aveva col padre Lenny.
Lenny Mancini era un discreto peso leggero negli anni quaranta che si è arruolato e che è stato ferito durante la seconda guerra mondiale. A causa di questa menomazione, Mancini senior non ha mai ottenuto la possibilità, che avrebbe meritato, di combattere per il titolo, così dopo una carriera da dilettante di 50 incontri, Ray ha preso il mantello del padre, ed è diventato un professionista nel 1979. Ray Mancini è diventato subito popolarissimo tra gli appassionati con il suo stile di combattimenti aggressivo e potente. Dopo venti vittorie di fila, comprese quelle contro sfidanti come José Luis Ramirez, Johnny Summerhays e Norman Goins, Boom Boom ha avuto l'opportunità di realizzare il sogno del padre affrontando il leggendario Alexis Arguello per il titolo dei pesi leggeri della WBC il 3 ottobre del 1981. Dopo una prova lodevole, Mancini ha dovuto soccombere ad Arguello nel 14° round, ma continuava a pensare di poter diventare campione. Sette mesi più tardi, l'8 maggio del 1982, Mancini ha finalmente conquistato il titolo per se stesso e per suo padre. In 2 minuti e 54 secondi che contenevano più azione di tanti incontri che arrivano al dodicesimo round, ha sconfitto Arturo Frias, aggiudicandosi la corona dei pesi leggeri della WBA.
Ha difeso il titolo in quattro occasioni (compreso un k.o. su Duk-Koo Kim che ha provocato la morte di quel pugile), prima di perderlo per una discutibile interruzione dell'arbitro contro Livingstone Bramble nel 1984. Nel 1985, Mancini ha perso la rivincita contro Bramble di poco e questa sconfitta, assieme alla lotta incessante di Mancini legata al peso, ha provocato il suo ritiro. Tuttavia, Boom Boom è tornato per altre due volte sul ring, perdendo tra le polemiche contro Hector Camacho nel 1989 (dopo 12 round) e in maniera meno controversa contro Greg Haugen nel 1992 (k.o. al settimo round). Dopo essere stato sconfitto da Haugen, Mancini si è ritirato definitivamente. Ma in quello che è uno dei pochi lieto fine nel mondo della boxe, Mancini dopo il ritiro ha conquistato Hollywood con la stessa determinazione ed energia che ha mostrato nei suoi incontri per il titolo mondiale sul ring. Infatti, come attore e produttore di successo, ha fatto vedere il suo talento ad una nuova generazione di appassionati.
